Una Festa di Comunità in grado di rianimare energie artistiche, culturali ed economiche agendo al tempo stesso sulle criticità che affliggono le aree interne della Calabria, Felici & Conflenti – il progetto ideato da Alessio Bressi e Antonella Stranges che si propone di diffondere il patrimonio coreutico-musicale del Reventino – chiude il sipario sulla sesta edizione. Un’edizione particolarmente ricca non solo in termini di numeri, ma di qualità artistica e progettuale di una realtà che non si limita ad accendere i riflettori sul borgo di Conflenti per una settimana. Ciò che porta avanti il gruppo di ricerca di Felici & Conflenti è un tentativo riuscito di mantenere viva la musica e le tradizioni del luogo in un’ottica nuova, seguendo al contempo pratiche di ripopolamento culturale e sociale. Un’esperienza partita dal basso sei anni fa grazie alla sola forza degli organizzatori e dei tanti volontari che partecipano in maniera attiva al progetto e che quest’anno, senza nessun tipo di finanziamento pubblico, hanno unito energie ed economie realizzando un’edizione di grande rilievo. Sei giorni intensi che hanno visto il paese animarsi con danze, incontri, laboratori, ospiti di fama internazionale – dall’etnomusicologo Nicola Scaldaferri all’antropologo Vito Teti, ai Croatian Bagpipes Band – e turisti provenienti da tutta Italia, dalla Francia e dalla Germania. Felici & Conflenti è stata anche raccontata in un libro, quello di Francesco Erbani: il giornalista di Repubblica ha presentato a Conflenti in prima nazionale “L’Italia che non ci sta – viaggio in un pase diverso”, edito da Einaudi. Il viaggio in Italia di Erbani racconta le realtà di chi non si rassegna e organizza da sé il futuro, una passeggiata nella Penisola che dalle colline venete arriva fino in Calabria; qui ritrae i beni immateriali, storici, culturali di Conflenti, luogo che conserva una memoria storica importante di cui oggi il gruppo di ricerca di Felici & Conflenti ne è attivo portatore e trasmettitore