SQUILLACE – “Squillace in fiore” è la nuova iniziativa del Centro studi “Futura” di Squillace, che gestisce due progetti di servizio civile. E sono proprio i giovani impegnati nel servizio ad avere avuto la bella idea che porterà ad abbellire la città. Si tratta di un vero e proprio concorso, riservato a tutti i cittadini e agli operatori residenti a Squillace, con lo scopo di promuovere il turismo e il marketing territoriale, al fine di stimolare la “cultura del bello” che punta sulle nuove generazioni per curare l’ambiente che ci circonda. Si propone di valorizzare e abbellire il territorio, attraverso il decoro floreale di balconi, strade e particolari architettonici. Anche gli esercizi commerciali sono coinvolti in questa azione di addobbo e decorazione floreale contribuendo così al miglioramento della qualità dell’ambiente urbano. I temi del concorso sono due: “balconi fioriti”, che prevede l’allestimento dell’esterno visibile della propria abitazione con composizioni verdi o floreali; e “strade fiorite”, che prevede l’allestimento dell’esterno visibile della propria attività commerciale nel rispetto delle regole per l’accesso e la percorribilità dei marciapiedi o delle piazze. Il concorso si svolge dal primo al 20 agosto e ci si può iscrivere entro il 31 luglio. Il bando e tutta la modulistica è caricabile sulla pagina Facebook del Centro studi “Futura”. Il concorso è gratuito ed è aperto a residenti, non residenti, turisti, proprietari e affittuari di case per l’estate e le attività commerciali. «Vogliamo rendere allegro e vivace il paese – spiegano gli organizzatori – stimolando la cura del verde non solo delle abitazioni e delle attività commerciali, ma anche scorci, portali, facciate, davanzali, scali e altro. Si può partecipare arredando di fiori e di piante a propria scelta il davanzale o l’atrio della propria attività, ma anche una piccola finestra, un balcone, un arco, un portale, una nicchia muraria, una balaustra, una scala, un portico o una facciata anche in disuso. Speriamo nella partecipazione di tutti».

Carmela Commodaro

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