SQUILLACE – Si è conclusa a Lukovica, in Slovenia, la prima fase dello scambio interculturale che ha visto protagonisti 14 studenti delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Squillace e 14 studenti della Scuola Janka Kersnika Brdo, partner di un progetto Erasmus+ (KA229). Gli alunni hanno lavorato tutti insieme sotto la supervisione delle dirigenti scolastiche Grazia Parentela e Anja Podlesnik Fetih e del team docente composto da Caterina Lombardo, Antonietta Procopio, Rosa Vitaliano, Jana Kovič, Vesna Markelj, Alex Wirth, Jaka Došler. Lo scambio degli studenti era stato preceduto, nel mese di ottobre, dal viaggio del team italiano che aveva definito con i colleghi sloveni le linee operative del progetto “Traditional toys and games as cornerstones of bridges of school cooperation in European Union”, finanziato con il sostegno della Commissione Europea. Dopo quel primo incontro, si sono svolte nelle due scuole varie attività che hanno coinvolto tutte le classi e un open day, in contemporanea, nelle scuole partner, alla fine del mese di novembre. Si è trattato di un momento che ha registrato, in tutti i plessi dell’istituto, un’eccezionale partecipazione di genitori e nonni. I rapporti tra le scuole sono continuati tramite e-mail e attraverso la piattaforma eTwinning, il social dei docenti, sulla quale gli studenti hanno potuto presentarsi e avviare una prima fase di conoscenza reciproca. Durante lo scambio di breve termine, il gruppo italiano è stato ospitato per i primi tre giorni dalle famiglie slovene che si sono dimostrate entusiaste di questa prima esperienza di scambio. I ragazzi italiani si sono integrati senza alcuna difficoltà, hanno comunicato in lingua inglese quale lingua ufficiale dello scambio e hanno fatto presto amicizia coi nuovi compagni. Il gruppo italiano ha avuto modo di conoscere un sistema scolastico organizzato in modo leggermente diverso da quello italiano ed ha offerto la possibilità di trarre ispirazione per idee innovative da sperimentare in Italia. I ragazzi sono stati incoraggiati ad osservare i compagni sloveni e a fare come loro: rispettare i turni soprattutto facendo la fila per i pasti, ascoltare in silenzio le comunicazioni, usare un tono di voce moderato. Negli ultimi due giorni, vissuti nell’ostello di Bohinj, sono state svolte le attività previste dal programma: i ragazzi italiani si sono lasciati coinvolgere nei giochi illustrati dai compagni sloveni e l’ultima sera hanno presentato i loro giochi. La manifestazione finale ha coinvolto tutto il gruppo con la consegna degli attestati e i saluti fatti sia dalle dirigenti che dai partecipanti che hanno ringraziato tutti per il calore dimostrato. “We felt at ease, like at home” (ci siamo sentiti come a casa nostra), hanno detto e si sono dati appuntamento per l’anno prossimo. «Abbiamo vissuto un’esperienza entusiasmante e formativa – ha detto la dirigente scolastica Parentela – per lo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea. Vivere in una terra diversa dalla propria, per cultura, storia e tradizione, ha rappresentato un’opportunità di confronto e arricchimento culturale per me, i docenti e gli alunni tutti. Abbiamo apprezzato la bellezza naturalistica dei luoghi, l’ospitalità del popolo sloveno, la loro gentilezza. Il prossimo anno sarà la nostra comunità a dover accogliere i partner sloveni, completando un percorso che ha portato la Calabria in Europa, prima di accogliere l’Europa in Calabria». Ora il team italiano guarda al prossimo futuro e alla necessità di organizzare l’accoglienza del team sloveno che verrà in Italia a ottobre.
Carmela Commodaro