PENTONE – “Tanta gente insieme per un sogno: rinascere si può!”, questo il messaggio lanciato dalla lista Rinascita per Pentone a margine della presentazione formale per le elezioni comunali di Pentone. La squadra ha ricevuto un forte sostegno popolare, segno che la comunità condivide il progetto di cambiare il destino del paese tutti insieme, a partire dalle persone, dalle associazioni e da chi ha a cuore il futuro di Pentone al di là dagli interessi personali.
Il candidato a sindaco è Vincenzo Marino, i candidati alla carica di consigliere sono Domenico D’Agostino, Domenico Lobello, Vincenzo Marino, Jolanda Mancaruso, Giovanni Marullo, Francesco Papalia, Nicola Parrotta, Ivana Patamia, Lucia Pugliese, Anna Pullano.
Il programma si basa sulla partecipazione dei cittadini, nella convinzione che i pentonesi hanno bisogno di sentirsi di nuovo tali, di riscoprirsi protagonisti attivi, di ritrovare la speranza nel futuro del paese a partire dall’unione e dal contributo di tutti.
“Ci presentiamo per quello che siamo, senza interposta persona, senza burattinai – ha dichiarato il candidato a sindaco, Vincenzo Marino – Stiamo condividendo tutto con i nostri sostenitori e i simpatizzanti, tanta gente sta lavorando e sta dedicando il suo tempo, anche perché finisca l’epoca dell’oscurantismo, del “penso a tutto io”. Il paese ha bisogno di rinascere e può farcela a partire da tutti noi”.
Rinascita per Pentone aveva partecipato alla competizione elettorale del 2014 e aveva espresso due consiglieri di minoranza, Vincenzo Marino e Domenico D’Agostino, che in questi anni hanno portato avanti un’opposizione attiva. Spesso hanno garantito il numero legale per lo svolgimento dei Consigli comunali, hanno avanzato proposte concrete, si sono fatti portavoce delle proteste e delle richieste dei cittadini.
Per le elezioni del 2019, la lista civica si propone come alternativa all’attuale amministrazione, anche per i problemi che lascia come il nodo del Palazzetto dello Sport, le condizioni del Centro sociale di S.Elia e del cimitero, le difficoltà delle associazioni.