La presidente Sodano ospite a Collegno per i quarant’anni della cooperativa “Il Margine”. Dal luogo simbolo della chiusura dei manicomi, le parole del “Basaglia piemontese” Enrico Pascal per la onlus catanzarese: “Un ribaltamento culturale e sociale nella cura delle demenze. Avanti senza indugi!”
Catanzaro, – Anche per Torino, il “borgo amico delle demenze” di Cicala, nella presila catanzarese, e la Ra.Gi. Onlus diventano modello di eccellenza basato sull’inclusione sociale dei pazienti protagonisti del territorio, nella vita di comunità, oltre l’isolamento. Un riconoscimento in termini di consenso ottenuto sabato 6 aprile in uno dei luoghi simbolo della battaglia culturale contro la logica ghettizzante dei manicomi e non solo: la Lavanderia a Vapore dell’ex struttura manicomiale di Collegno, vicino a Torino, dove la presidente della Ra.Gi. Onlus di Catanzaro, Elena Sodano, ha testimoniato l’esperienza di Cicala in occasione della festa per i quarant’anni della cooperativa sociale “Il Margine” di Torino. Una realtà fondata sulle ceneri del manicomio di Collegno sulla scia di un movimento ispirato al pensiero di Franco Basaglia per il superamento degli ospedali psichiatrici. Per la cooperativa “Il Margine”, la Ra.Gi. offre “un esempio di buone pratiche e di cittadinanza attiva”. Una testimonianza, quella di Elena Sodano, raccontata alla presenza, tra gli altri, della presidente nazionale Legacoopsociali, Eleonora Vanni, e di Anna Di Mascio, portavoce del Forum del Terzo settore Piemonte. E con la partecipazione di molti ospiti invitati a portare la propria esperienza di rottura e di cambiamento. C’era anche lo psichiatra Enrico Pascal, definito “il Basaglia piemontese”, in prima linea per l’abbattimento dei “muri” dell’ex manicomio di Collegno. “Si tratta di un ribaltamento culturale e sociale nella cura delle demenze. Lei vada avanti senza indugi!”, ha detto Pascal a margine dell’incontro rivolgendosi a Elena Sodano e al lavoro della Ra.Gi. Onlus. Presente inoltre lo psicologo Paolo Henry, protagonista in Piemonte di un lavoro pionieristico e in visita negli anni Settanta in Calabria, a Girifalco, per compiere il suo giro d’Italia al fine di affermare la cultura della chiusura degli ospedali psichiatrici. La presidente della Ra.Gi. ha parlato alla presenza di un vasto pubblico descrivendo la Teci, “Terapia espressiva, corporea, integrata” da lei messa in piedi per dare centralità al contatto corporeo per una migliore qualità di vita nelle persone con Alzheimer, Parkinson e altre forme di demenze. E partendo dall’esperienza del centro diurno “Antonio Doria” di Cicala, nato a maggio del 2018 in aggiunta a quello con sede a Catanzaro. “A Cicala seguiamo una filosofia che portiamo avanti in Calabria da dodici anni per l’umanizzazione delle cure”, ha detto Sodano. “Grazie al suo giovane sindaco – ha aggiunto – quel paese è il riferimento di persone con demenze di dodici paesi vicini. Si tratta di un paese di novecento anime, che abbiamo formato per farle entrare in relazione con le persone con demenze. La cosa bella – ha poi sottolineato Sodano – è che in un posto da dove molto spesso i ragazzi devono andare via per sbarcare il lunario, noi invece abbiamo trattenuto, abbiamo messo radici. E questa è la più grande sfida che stiamo facendo in Calabria”. Ribadito anche il concetto di normalizzazione delle cure: “Noi – ha dichiarato la presidente della onlus catanzarese – portiamo i pazienti al cinema, al teatro, in pizzeria, affinché possano vivere una vita normale a Catanzaro come a Cicala, cercando di dare città accoglienti che siano per loro tessuto sociale terapeutico”. “Noi proteggeremo queste persone dal nulla esistenziale. E lo faremo fino alla morte”, ha concluso Elena Sodano tra gli applausi di un pubblico che poco prima aveva mostrato attenzione per il filmato dedicato all’esperienza di Cicala e disponibile anche sul sito www.ragionlus.com.