CATANZARO – Autenticità, inclusione, intergenerazionalità. Ecco gli ingredienti che hanno reso unica la giornata del 5 gennaio nel borgo di Cicala, primo borgo calabrese “amico delle demenze”.
“In solitaria vita: Azioni e proposte per prevenire la fragilità nella persona anziana” è il titolo scelto per l’iniziativa, organizzata dal Comune di Cicala, dall’associazione Ra.Gi. Onlus e dall’associazione Cicalart e svolta nell’edificio scolastico a partire dalle 10.30. Circa 130 anziani hanno potuto trascorrere, da protagonisti, delle ore stando insieme in un clima di allegria e condivisione, accuditi dai giovani della loro comunità.
Un grande pranzo offerto dall’Amministrazione comunale di Cicala, preceduto da un momento di confronto e riflessione a cui hanno preso parte: il presidente della Commissione Sanità della Regione Calabria, Michele Mirabello; il dottor Eugenio Sirianni, medico di medicina generale; il dottor Giuseppe Gabriele, geriatra e il sindaco di Cicala, Alessandro Falvo. L’incontro è stato moderato da Elena Sodano, presidente della Ra.Gi. Onlus (l’associazione che gestisce, oltre al Centro Diurno Spazio Al.Pa.De. di Catanzaro, anche l’“Antonio Doria” di Cicala) ed ideatrice del metodo Teci, per la cura ed in contenimento naturale delle demenze.
Dopo i saluti del sindaco Falvo, Elena Sodano ha parlato del lavoro che la Ra.Gi. Onlus sta svolgendo nell’ottica della normalizzazione ed umanizzazione nella cura delle demenze, anche con l’avvio di iniziative come quella del borgo amico delle demenze che, con l’adesione al progetto “Dementia Friendly Community Italia”, attivato dalla Ra.Gi. con la collaborazione della Federazione Alzheimer Italia e del Comune di Cicala, ha proiettato il piccolo borgo ai piedi della Sila sullo scenario nazionale e non solo, sottolineando il valore aggiunto di questo luogo: un’amministrazione che lavora in sinergia con i giovani e le associazioni del luogo per sostenere gli anziani e il senso di accoglienza di una intera comunità, che è stata adeguatamente formata anche per farsi carico della fragilità dei malati di demenze. In quest’ottica Cicala diviene quasi un modello di inclusione che si nutre del valore del rispetto dell’essenza della vita umana al di là di ogni pregiudizio.
Un concetto che è stato ribadito anche dal Presidente della Commissione regionale alla Sanità, Michele Mirabello, il quale ha sottolineato che, “in un’epoca come la nostra, il vero baluardo di salvezza è rappresentato dallo spirito di comunità. Proprio quello di cui Cicala ha saputo dare prova, ponendosi come grande esempio di accoglienza, solidarietà e sostegno per le persone anziane e per quelle malate di demenze in maniera universale, non solo per la Calabria”.
“La mia presenza qui, oggi – ha proseguito il presidente Mirabello, riferendosi al borgo “amico delle demenze” di Cicala che include anche il Centro Diurno “Antonio Doria” – testimonia la vicinanza della Regione Calabria e della Commissione che presiedo ad un progetto che sta balzando agli onori della cronaca nazionale e noi, come amministrazione regionale, non possiamo pensare di tenerlo in un angolo, senza valorizzarlo in modo adeguato. Farò in modo che la commissione che presiedo si preoccupi di lavorare, in sinergia con la dottoressa Sodano, per approfondire il metodo e i temi evidenziati oggi, affinché si possa individuare il modo di sostenere adeguatamente questa importante esperienza. Degli strumenti che guardano alla valorizzazione dei borghi ci sono già, ma non bastano, perché Cicala non è un borgo qualunque ed è al centro di un progetto molto più ampio che riveste una grande valenza. Si tratta di un modello sperimentale che desta l’interesse degli esperti, non solo a livello nazionale e dunque occorre tener conto anche dell’ apporto che esso dà alla comunità scientifica e noi abbiamo il dovere di sostenere questo tipo di iniziativa”.
All’intervento del presidente Mirabello hanno fatto seguito le relazioni dei medici, con spunti di riflessione e consigli utili.
Il dottor Eugenio Sirianni ha parlato di come, in un percorso di cura, sia importante tenere in considerazione l’individuo nella sua interezza, senza soffermarsi solo sul corpo malato, ma occupandosi del paziente come persona dotata di psiche, di anima.
La fragilità e l’isolamento come fattori di rischio per la salute dell’anziano è stato il tema trattato dal dottor Gabriele, il quale ha anche sottolineato gli alti rischi derivanti dalla condizione di solitudine che spesso vivono gli anziani, in una società che li mette ai margini, con conseguenze che spesso possono essere anche fatali. Ben vengano, dunque, i momenti di aggregazione come quello realizzato a Cicala il 5 gennaio. Iniziative che mettono al centro gli anziani, rendendoli protagonisti del proprio tempo, nonostante la malattia, mettendo in campo quella cura dell’anima di cui si è parlato nel corso dell’incontro.
Tante le sorprese che hanno animato la giornata. Tra tutte, quella che ha visto la signora Amelia, un’ospite del Centro Diurno “A. Doria” travestirsi da Befana e distribuire dolci e caramelle a tutti i presenti.

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