
È stata la band dei Neraluce la protagonista della nuova puntata di “Interviste SottoTraccia”, l’iniziativa ideata dal collettivo “OndaRocK” de La Rete di Squillace, che si impegna nell’intercettare ed abbracciare il mondo della musica, dai musicisti, ai fonici, discografici e videomaker, gestori di locali e tante altre figure a questo mondo. I Neraluce sono una band nata circa vent’anni fa, ritornata prepotentemente sulla scena indie locale dopo diversi anni di silenzio a causa principalmente di un evento traumatico che ha coinvolto il loro bassista Giuseppe in seguito ad un incidente stradale che lo ha costretto a fermarsi. Lui in realtà, nonostante tutte le difficoltà, non si è mai fermato, come ha raccontato nell’intervista Danilo Ferragina, chitarrista della band. «Al rientro di Giuseppe a casa dopo il ricovero in ospedale – ha affermato Ferragina – la sua prima “azione di cuore” è stata quella di imbracciare il suo basso, nonostante le articolazioni della mano fossero compromesse, e iniziare a suonare i pezzi dei Neraluce. Questo gesto, per tutti noi della band, emotivamente è stato devastante e ci ha stimolato a riprendere in mano ciò che avevamo lasciato in sospeso anni prima: ecco la vicenda principale del “ritorno prepotente” della band». I Neraluce hanno all’attivo due dischi, il primo prodotto interamente dall’etichetta discografica Aereostella con la distribuzione della Edel di Iaia De Capitani, moglie di Franz di Cioccio, entrambi anche produttori della PFM. Danilo Ferragina, chitarrista storico dei Neraluce, ha raccontato anche delle collaborazioni con “nuove sonorità” con Kuanito ed Eman, due figure di spicco della dance hall e reggae catanzarese, e di quando la band ebbe l’onore di condividere lo stesso palco al “Pistoia Blues”, ma in live diversi, con Patti Smith la “sacerdotessa del rock” e Jeff Beck, uno dei chitarristi più influenti degli anni 60 e 70; e infine quando gli stessi Neraluce fecero da gruppo spalla per ben due volte a Piero Pelù, storico frontman dei Litfiba, a Reggio Calabria, per “I-Tim Tour”, e “Festa dell’Unitá” a Badolato. Insomma, storia ricca ed emozionante quella della band dei Neraluce.
Carmela Commodaro