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Su iniziativa della Fondazione Girolamo Tripodi, nel 47° anniversario della strage di Via Fani, del sequestro e dell’assassinio di Aldo Moro, Venerdì 21 marzo 2025 alle ore 17.30 a Reggio Calabria, presso l’Aula Magna dell’Istituto “Enrico Fermi” in Viale Laboccetta, si terrà la proiezione del docufilm “Non è un caso, MORO”. Un film di Tommaso Minniti, tratto dall’inchiesta di Paolo Cucchiarelli, che si propone di raccontare la verità, finalmente, sul delitto Moro. Il film narra la storia inaudita dei 55 giorni che fermarono per sempre l’Italia al 9 maggio 1978 e lo fa ricomponendo un delicatissimo mosaico con assoluta coerenza probatoria e veridicità storica e mostrando con coraggio anche tutto ciò che non è mai stato svelato al grande pubblico. Infatti, il delitto Moro rappresenta l’evento cardine della storia di oltre 70 anni di menzogne sull’Italia e su chi oggi noi siamo; esso costituisce il discrimine fondamentale che ha cambiato la storia della Repubblica ed ha travolto le ambizioni democratiche e progressiste della società italiana. Lo statista democristiano morì perché aveva immaginato la possibilità per l’Italia di trovare un’altra strada nella sua collocazione mondiale e tentò di realizzarla con tutte le sue abilità, che erano quelle di un politico di razza. Il film racchiude tutte le risposte di come e perché oggi siamo in una determinata situazione. Aldo Moro diceva sempre: “Credete che io non sappia che mi faranno fare la fine di Kennedy?”: il film non fa altro che confermare questa precisa convinzione di Moro, che ha pagato con la vita per aver tentato di perseguire gli interessi del nostro Paese. Subito dopo la proiezione si svolgerà un incontro con l’autore e regista Tommaso Minniti al quale parteciperanno Michelangelo Tripodi (Presidente della Fondazione Girolamo Tripodi) e Michelangelo Di Stefano (Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia XVIII legislatura) e successivamente ci saranno gli interventi del pubblico. La Fondazione Girolamo Tripodi, in coerenza con il motto “Senza memoria non c’è futuro”, prosegue nel suo impegno diretto alla salvaguardia e al recupero della memoria. Come dice Luis Sepulveda “Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”. Condividere la memoria, mantenere salde le radici permette di guardare con fiducia alle sfide del presente e del futuro.

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