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Allegorico corteo funebre, alla presenza di preti, vescovi, Papi e suore accompagnati dal complesso musicale “Giovanni Gemelli”


FILADELFIA Si è tenuto a Filadelfia il tradizionale “Carnevaletto”. La tradizione, interrotta per alcuni anni, è stata ripresa da un gruppo di trentenni denominatisi “Gli amici del Carnevaletto”, in collaborazione con la Pro Loco cittadina e con il supporto dell’attività locale “Giardino in gioco”. La storia del carnevaletto è tanto semplice quanto efficace: Carnevale, personaggio bonaccione e amante di cibo e vino, si sente male a causa probabilmente dei propri eccessi, anche se lui preferisce credere che sia colpa dell’invidia.
Accompagnato dalla moglie “corajisima” (raffigurante la quaresima) giunge in barella presso la piazza del paese ove su un palco allestito per l’occasione si procede ad un intervento chirurgico effettuato da un medico strampalato coadiuvato da due infermieri. Il trio, alternando sorsi di vino e morsi a crocchette di carne alla falsa operazione medica, procede ad estrarre le interiora del povero Carnevale (rappresentante con delle salsicce) e a prelevarne il sangue (magicamente tramutatosi in vino). All’esito dell’intervento, il medico pronuncia la storica frase: “l’operazione è riuscita, il paziente è morto”.
Si procede dunque ad un allegorico corteo funebre, alla presenza di preti, vescovi, Papi e suore accompagnati dal complesso musicale di Filadelfia “Giovanni Gemelli”, fino a giungere presso il terreno storico della società operaia ove il fantoccio di Carnevale viene bruciato. Quest’anno si è poi tornati in piazza per degustare delle ottime braciole, preparate dalle mani esperte delle donne della Pro Loco, e del vino locale. La tradizione è stata ripresa dopo tanti anni nel 2020 e gli amici del “Carnevaletto” hanno voluto mantenere la storica sede di partenza, la falegnameria Destito.
Nel segno dell’innovazione hanno invece aggiunto due personaggi: Catarnuzzasdocchiamuorti, nemesi del medico e convinta che a uccidere carnevale sia stato non il cibo bensì l’invidia, e Caronte, che legge il testamento di Carnevale confermandone l’animo goliardico e lo accompagna nell’aldilà.
Aggiunta di quest’anno è stata anche la bambolina raffigurante “Corajisima”, la quale ha aperto il corteo rappresentando l’inizio della Quaresima. Il “Carnevaletto” è, in definitiva, un inno alla vita vissuta giorno per giorno e la rappresentazione di una saggezza popolare che invita a godere delle piccole cose assaporando i piaceri della vita terrena e non pensando al giudizio della gente.

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