Sala gremitissima di pubblico attento e qualificato, a Sersale, per la proiezione del film-documentario “Figli del Minotauro” di Eugenio Attanasio, su meritoria iniziativa del Circolo “Nuovo Cinema Aurora”, in collaborazione con il Comune di Sersale rappresentato dal sindaco Carmine Capellupo, sempre particolarmente sensibile alle iniziative culturali, e la Pro Loco guidata dall’attivissimo Alessandro Galeano.
Teresa Borelli ha introdotto l’evento, soffermandosi sul lunghissimo curriculum artistico del regista Attanasio; ha poi messo in rilievo l’interessante attività culturale portata avanti dal Circolo del cinema. Dopo un breve saluto del regista, che ha spiegato la sua idea per la realizzazione del film, è iniziata la proiezione. Un’ora e 10 minuti di suggestioni, suoni, immagini della Sila, in una parola la transumanza, storie di uomini e animali. Innumerevoli le domande poste al regista in un interessante colloquio su sostenibilità ambientale, inquinamento, paesaggi, tradizioni, economia rurale, produzione energetica. Del duro lavoro con gli animali ha parlato l’allevatore Zangari; Pasquale Capellupo, già presidente della Comunità Montana, ha ricordato la sostenibilità ambientale dell’allevamento del bestiame così come rappresentato nel film, e l’insostenibilità di come invece accade negli allevamenti intensivi del Nord Italia. Il portavoce della Cineteca della Calabria Luigi Stanizzi ha detto che il film è stato premiato a Grenoble, Filadelfia, al Catania Film Fest, a Maratea e ad altre kermesse nazionali e internazionali. Ha aggiunto che Attanasio, presidente della stessa Cineteca, è il più grande biografo del famoso Vittorio De Seta, il più importante documentarista al mondo, di cui Martin Scorsese disse che lo riteneva un maestro del cinema. E il compianto De Seta era di casa anche a Sersale, dove si ricordano ancora oggi palazzo De Seta; la Torre della Marchesa; peraltro nel cimitero della città presilana sono seppelliti la madre Principessa Pignatelli e i fratelli. Stanizzi ha fatto notare che nel film-documentario di Attanasio sono chiari i richiami desetiani. Il giornalista Luigi Stanizzi ha, quindi, indicato fra il prestigioso pubblico la presenza del famoso operosissimo scultore Luigi Verrino, onore e vanto della nostra terra, che aveva invitato per vedere se dall’evento sersalese poteva trarre ispirazione per qualche sua nuova opera d’arte. E così è stato per fortuna: lo stesso Luigi Verrino, a margine dell’iniziativa, ha annunciato in anteprima che realizzerà un busto del grande regista Vittorio De Seta. Verrino peraltro è un collezionista di opere d’arte di fama mondiale. Fra gli attori del film proiettato, Mattia Isaac Renda, Francesco Stanizzi, Gianluca Cortese, Salvatore Gullì, Alessandra Macchioni, Franco Primiero. In Italia, a sostegno e promozione del film e del libro pubblicato con lo stesso titolo, è opetativo un gruppo di sostenitori, “figli del Minotauro” appunto, composto da Salvatore Tozzo, Domenico Levato, Luigi Stanizzi, Giuseppe Gallucci, Elisabetta Grande, Elia Panzarella. Proprio perché il territorio di Sersale è da sempre interessato alla transumanza, la discussione sul film è proseguita informalmente nel corso della serata con il dottor Carmine Lupia esperto botanico di fama internazionale, il prolifico poeta Serafino Schipani, l’architetto Carlo Bianco, gli operosi componenti del Circolo del Cinema “Nuovo Cinema Aurora” Renato Atzeni e Giovanni Flecca, l’assessore avvocato Serafina Pettinato, il filosofo esperto di cinema Adamo Valerio, il dott. Antonio Scalise direttore del centro sperimentale Arsac e signora, Vincenzo Valentino esperto forestale della rinomata Contrada Carrozzino, Francesco Pingitore e Michela Valentino dell’associazione Linea Selvatica, ed altre personalità ed esponenti di associazioni.

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