Una Satriano in festa ha accolto don Mimmo Battaglia nelle vesti di Cardinale, in un chiesa gremita di fedeli satrianesi e non, Amministrazione Comunale al completo, sindaci di tutto il comprensorio, il sottosegretario Wanda Ferro, autorità civili e militari. Tutti esultanti e gioiosi della presenza di don Mimmo e per il suo cardinalato arrivato direttamente da Papa Francesco e concretizzato nel concistoro del 7 dicembre scorso. Sua Eminenza Monsignor Domenico Battaglia, il caro don Mimmo, ha fatto ingresso nella Chiesa Matrice, acclamato dai tanti i presenti pronti, con cellulare in mano, ad immortalare lo storico momento. Si, una pagina di storia importante per Satriano che ha festeggiato un suo figlio creato Cardinale, tanta esultanza nei volti dei tantissimi presenti che, con un calorosissimo applauso, hanno salutato l’ingresso di don Mimmo in chiesa, accompagnato da un gran numero di sacerdoti e dal vescovo emerito mons Giancarlo Bregantini. La celebrazione eucaristica ha avuto inizio con il saluto del parroco don Francesco Marino, seguito dalla commossa celebrazione di don Mimmo che, nella sua articolata, magistrale e commovente omelia, ha inviato ai presenti diversi messaggi, in primis quello della speranza. Quella speranza che non delude mai, che è intrinseca nell’uomo stesso, che deve cercare il bene anche dove non c’è, la speranza ostinata che non cede nemmeno davanti all’ineluttabilità delle cose. Don Mimmo, poi, ha detto di Gesù un Salvatore, colui che ti riempie la vita, ti cambia la vita e ti apre la porta della bellezza della speranza. Altro messaggio quello dell’Amore e della Pace, perché attraverso l’amore, quell’amore infinito di Dio, si sviluppa la pace. “Dobbiamo imparare tutti noi ad essere costruttori di pace – ha detto il Cardinale – essere strumento di quello che è il sogno di Dio ma anche il sogno della terra che si chiama pace e per potere essere davvero strumento di pace, abbiamo bisogno tutti di uno sguardo nuovo, di mani che sappiano servire, di un cuore che sa amare e che si allarga per abbracciare il mondo intero, per continuare a segnare vita lì dove c’è morte , a far brillare luce lì dove c’è buio, solo così ci potrà essere pace . Ed è proprio vivere la pace il mio augurio per tutti voi”. Successivamente, nel fare riferimento alla nascita di Gesù e ai pastori che sono stati i primi ad essere avvisati dall’angelo della nascita del Messia, proprio loro poveri ed emarginati, ha sottolineato come il Bambinello sia stato avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia, proprio come gli altri bambini e i figli dei pastori, Lui il Salvatore. Che sta a significare che c’è un Dio dentro di noi, “è questo il senso del Natale, Dio che abita con noi e non nei quartieri residenziali del cielo”. C’è bisogno di una politica che sappia prendersi cura della gente, delle persone, abitare la strada, perchè è sulla strada che si incrocia la speranza e gli occhi della gente , è sulla strada che si deve convivere il Vangelo, una chiesa e una fede che esce dalle sacrestie per dare una mano agli altri, regalare un sorriso, incoraggiare qualcuno, perchè in quel momento Dio ti sta regalando il suo sorriso, ti sta abbracciando”. E’ seguito il saluto del sindaco, Massimiliano Chiaravalloti, e la consegna dei doni a don Mimmo , una Casula da parte dell’Amministrazione Comunale e un Pastorale realizzato con legno d’ulivo, da parte di tutta la comunità satrianese. “Vi accompagno con la mia preghiera che è il respiro della vita – ha concluso don Mimmo – vi porterò sempre nel mio cuore. Vi voglio bene”. E nel momento della benedizione finale, nell’esprimere la frase tradizionale “La messa è finita andate in pace”, con determinazione ha detto “La pace è finita andate a messa”, incoraggiando tutti a vivere il Vangelo . Un grande applauso ha concluso la Santa Messa, seguita da un momento conviviale organizzato presso il Centro Giovanile “Don Bosco”, organizzato dalla comunità.
Rosanna Paravati