«Un giorno anche la guerra s’inchinerà al suono di una chitarra, disse una volta il “re lucertola” Jim Morrison». Lo scorso 28 dicembre, all’American Bar di Squillace Lido, anche se le guerre nel mondo non si sono fermate, per circa due ore il suono di chitarre e distorsori, accompagnato da cajon e djembe, hanno annullato le disgrazie umanitarie che si stanno sempre più intensificando. L’occasione è stata la terza edizione di “OndaRocK Unplugged” in versione Christmas session, con l’eccellente partecipazione di tre band (Antonio Mantovano col suo progetto “Manto”, i Laripa dei fratelli Mattia e Chiara Scalise e Alessandro Nisticò, e Mykyta Tortora, frontman dell’emocore band Euthymia) che hanno deliziato il pubblico con un set acustico di tutto rispetto, tra pezzi inediti e qualche cover di Tim Buckley, The Smiths, Pearl Jam. Il duetto Mykyta Tortora e Mantovano ha proposto anche l’esecuzione di uno dei brani più struggenti degli Alice in Chains, “Nutshell”. «La risposta è stata positiva – afferma Davide Mercurio, l’artefice di OndaRocK e socio dell’associazione “La Rete”, organizzatrice ormai da anni del festival – da parte di un bel pubblico particolarmente interessato alle performance dei ragazzi. L’intento è quello di fare sempre meglio e crescere di anno in anno; e se le risposte sono queste viste, la crescita artistica di OndaRocK è a portata di mano». L’associazione “La Rete” intende ringraziare coloro che hanno contribuito economicamente al crowdfunding e agli sponsor: senza la raccolta fondi la bellissima giornata di musica non sarebbe venuta fuori, la collaborazione con la grafica che ha dato vita alla bella locandina dell’evento, l’American Bar per l’impegno preso e portato a termine (la collaborazione conta molto per affinare determinate manifestazioni di nicchia). Un ringraziamento speciale va ai ragazzi che hanno fatto divertire divertendosi e, ad un certo punto, anche emozionando qualcuno del pubblico. L’appuntamento OndaRocK è per il 2025. L’associazione “La Rete” augura un buon anno nuovo a tutti e nel frattempo programma qualche nuova edizione per l’anno che verrà. «La musica – conclude Davide Mercurio – rende l’uomo libero».
Carmela Commodaro