MILANO (ITALPRESS) – “La fatica mi è sempre piaciuta, fin da bambina. La via facile non mi piaceva mai. Così è stato per tutta la mia vita, direi almeno fino al K2 nell’inverno 2020/2021, che mi ha dato una certa piega. Quando hai quella passione dentro e sei così innamorata di una cosa allora non senti la fatica, non hai voglia di essere a casa e non vorresti essere in un altro posto, ma lì a scalare le cime più complicate”. Intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress, Tamara Lunger, una delle più famose alpiniste italiane, ha parlato della sua esperienza sulle cime più alte del mondo, tra grandi soddisfazioni e dolori che l’hanno segnata. Tra le sue più grandi imprese, quella di aver scalato il K2 senza ossigeno nel 2014, ma resta ancora impresso quanto accaduto circa tre anni fa, sempre sul K2, quando sono morti cinque compagni di cordata.
fsc/gsl
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