I trecento anni della realizzazione della chiesetta della Madonna del Ponte poi elevata a Santuario sono stati celebrati a Squillace con un incontro organizzato dall’attuale rettore padre Piero Puglisi. Il Santuario sorge tra il borgo e la marina di Squillace alla confluenza dei fiumi Ghetterello e Alessi. La chiesa venne realizzata nel 1724 nella zona dove venne ritrovata un’antica icona della Madonna che allatta. Anche sulla campana è impressa l’imma­gine della Madonna del latte. Dopo una importante ristrutturazione curata da don Domenico Cirillo, allora rettore del Santuario, nel 2022, è spettato all’arcivescovo metropolita di Ca­tanzaro-Squillace Claudio Maniago benedire il nuovo altare, l’ambo­ne e il fonte battesimale di marmo di Carrara. Padre Piero, succeduto al rettore don Emidio Commodaro, ha lavorato alla ripresa del Santuario effettuando lavori di ristrutturazione all’interno e all’esterno; ha dato impulso alla pastorale e alla devozione mariana, favorendo il culto e la devozione alla Madonna e la celebrazione dei vari sacramenti. Nel suo saluto, il sindaco Enzo Zofrea ha parlato di luogo di culto e di unità tra collina e marina, assicurando il suo impegno a continuare a valorizzare questo Santuario. Il parroco di Squillace don Enzo Iezzi ha messo in evidenza il particolare legame tra la comunità squillacese e il Santuario, ricordando i pellegrinaggi a piedi che si tenevano negli anni passati. Alfredo Ruga, archeologo della Soprintendenza Abap province Catanzaro-Crotone, partendo dall’epoca di Cassiodoro, ha parlato di un’antica chiesa poi scomparsa, la cappella del XII secolo, l’icona bizantina ritrovata e, nel 1724, la costruzione dell’attuale chiesa che ospitava anche gli eremiti, quindi, le varie ristrutturazioni e l’innalzamento a Santuario. Francesco Cuteri, archeologo e docente all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, si è soffermato sulla Galaktotrophousa e sulla Virgo Lactans, simbolo della divina maternità fra Oriente e Occidente, parlando del culto per la Madonna del latte e per la Madonna che allatta, di cui nell’arte vi sono numerose attestazioni. Ha fatto un raffronto tra le varie immagini, evidenziando che le chiese dedicate a questa Madonna sono sempre in presenza di corsi d’acqua; mentre Elena Di Fede, docente Accademia Belle Arti, ha parlato ampiamente della Madonna che allatta di Squillace, facendo riferimento anche alle attestazioni della sacra immagine in Calabria e all’iconografia che comprende anche la Madonna del Rinfresco, altro titolo della Madonna del Ponte di Squillace. La docente di filosofia e storia Antonella Aletta ha dato una lettura spirituale in chiave teologica, soffermandosi sul fatto che le immagini sacre sono un ponte per l’invisibile e la loro bellezza aiuta a pregare. L’incontro è stato concluso dall’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace mons. Claudio Maniago, che ha messo in risalto il fatto che il santuario si trova in un luogo di accesso alla città. «L’immagine della Madonna con il Bambino – ha concluso – ci avvicina al Natale: davanti ad essa tante persone sono venute per rinfrescarsi e pregare». L’evento è stato animato dalle corali Stella Maris di Squillace Lido e Santa Cecilia di Squillace.
Carmela Commodaro

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