Il combinato disposto tra l’articolo 67 della Costituzione che stabilisce che il Parlamentare viene eletto ed esercita il suo mandato senza nessun vincolo e non risponde alla circoscrizione o gruppo parlamentare espressione di un partito o movimento che lo ha candidato selezionandolo tramite il voto degli elettori con metodo democratico come sancito dall’articolo 49 della legge fondamentale. Questo assunto si realizza per i Parlamentari europei eletti con le preferenze, per quasi tutti i Consiglieri Regionali delle Regioni italiane anch’esse eletti con le preferenze, ad eccezione della Regione Toscana dove però nonostante le liste bloccate una selezione democratica viene esercitata precedentemente attraverso le primarie previste per legge. Anche i Consigli Comunali vengono eletti con il sistema delle preferenze, mentre una parte di parlamentari 1/3 su 3/3, tra 600 seggi, 400 Deputati e 200 Senatori vengono nominati in posizione eleggibile anche consentendo le pluricandidature tra coloro che perdono nella sida del collegio uninominale salvo trovarsi eletti con il paracadute del proporzionale da utilizzare in più circoscrizioni. Questa anomalia italiana genera una distorsione del sistema democratico, con pochi leader politici che di fatto decidono a tavolino l’elezione dei parlamentari, esautorando la possibilità di scelta del Cittadino che ha la possibilità di scegliere un contrassegno o un nome stampato sulla scheda elettorale, senza potersi scegliere il proprio rappresentante, di fatto legando il suo mandato alla volontà dei capi Partito e non del singolo parlamentare e dall’altra parte annullando la possibilità di realizzare attraverso il metodo democratico una selezione che viene assunta dai vertici nazionali senza considerare la base delle cosiddette forze politiche, questo senso di poca considerazione dell’elettore abituato a scegliersi direttamente i propri rappresentanti, inevitabilmente fa aumentare l’astensionismo e la disaffezione al voto, in un’epoca di grande crisi di partecipazione democratica. Sarebbe auspicabile mettere mano alla modifica di questa legge elettorale, che non necessità procedure aggravate come le modifiche costituzionali, ma che di fatto realizza l’attuazione di due articoli della Costituzione altrimenti completamenti stravolti nella loro essenza.
Felice Caristo tesserato Italia Viva