Gli alunni della Don Bosco di Soverato a scuola di inclusione grazie a Manuel e Daniel. E’ stato molto più di un classico incontro nelle scuole, quello che si è tenuto nei giorni scorsi nel salone Don Pilla della scuola Don Bosco di Soverato, in occasione della presentazione del libro Fantasie e non solo… di Manuel Sirianni, ragazzo autistico non verbale con l’innata abilità della scrittura. Manuel ha interrotto la comunicazione verbale all’età di diciotto mesi, perdendo la possibilità di comunicare con il mondo. Poi, a nove anni, la svolta: ha iniziato a scrivere e da quel momento, come scrive nel suio libro, “si sono aperte le porte della mia prigione. Ho iniziato a tirar fuori i pensieri del mio animo ma anche versi, prosa e racconti autobiografici”. Sirianni pubblica il suo primo libro Il bambino irraggiungibile a 16 anni, “Dopo anni di nuovi travagli interiori mi ripropongo con dei racconti, delle favole, col vivo desiderio di continuare a comunicare ancora il mio pensiero al mondo” racconta Manuel, che ha spirgato agli alunni della scuola primaria le tappe della sua nascita e crescita come scrittore.
L’incontro con i piccoli allievi della Don Bosco ha dato avvio al progetto inclusione, che si svilupperà durante l’anno scolastico 2024/2025. Presenti i docenti coordinati dalla responsabile della primaria Elvira Lucia Varano, il referente per l’inclusione Francesco Elia e Ludovica Staglianò, sociologa specializzata in disabilità, chiamata a introdurre l’emozionante mattinata con una spiegazione a misura di bambino sui temi dell’autismo e della diversità.
La presentazione dell’ultima fatica letteraria di Manuel è stata intervallata da momenti di riflessione della sua mamma, Oceania Paone, e dalla lettura di estratti dei suoi due libri, capaci di coinvolgere i più piccini, i quali hanno partecipato con attenzione e trasporto emotivo all’incontro, durato poco più di due ore. Toccante il momento in cui Daniel Sirianni, fratello di Manuel, ha suonato alcuni brani alla pianola, rallegrando e al tempo stesso facendo commuovere i presenti. Daniel non ha mai seguito un corso di musica e la scoperta di questa sua abilità la si deve ad un suo maestro, incontrato durante il percorso della scuola secondaria di I grado. Durante l’evento c’è stato spazio anche per la visione del trailer del docufilm “Oceani”, basato sulla vita dei fratelli Sirianni. Via poi alla presentazione dei lavori di gruppo realizzati dalle bambine e dai bambini della primaria in vista dell’incontro.
I piccoli alunni hanno potuto riflettere su come si possa essere in grado di spezzare le catene di una costrizione mentale che ci porta a definire alcune categorie di persone come disabili, senza a volte capire che in tal modo si etichetta quella persona come “incapace”, “non abile”. Ecco quindi che anche per i più piccoli è necessario un cambio di prospettiva attraverso una nuova terminologia: non più disabile ma diversabile, cioè una persona con diverse abilità. “Una nuova prospettiva utile a capire come ognuno sia in realtà diversabile in quanto abile in diverse cose e quindi diverso dagli altri. Solo così riusciremo a realizzare una piena e vera inclusione, ricordando che essere inclusivi significa accogliere consapevolmente ciascuno con rispetto valorizzando i suoi talenti e le sue abilità, per farlo sbocciare e prepararlo alla vita”, è la riflessione finale del dirigente, Domenico Servello. “E’ questo che la scuola Don Bosco punta a realizzare con i propri allievi – conclude Servello – anche attraverso altri progetti di inclusione per gli studenti e le studentesse di tutti e tre gli ordini di istruzione”.

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