Il Governo Meloni è fortunato, si scrive che la fortuna aiuta gli audaci o semplcemente, la fortuna aiuta i fortunati.
La spiegazione di queste situazioni riguarda dati oggettivi, nell’2025 il Governo Meloni ha stimato una crescita del Prodotto interno loro del 1,1% la banca d’Italia autorità indiendente lo ha stimato allo 0,6% stima quest’ultima azzeccata che significa naturalmente aumento del debito pubblico e degli interessi passivi sul debito pubblico, perché la crescita incida positivamente sulla riduzione del debito deve essere superiore almeno di due punti percentuali, il governo ha stimato una crescita superiore di un punto percentuale salvo poi scendere al di sotto di questo.
Il fallimento della riduzione delle entrate del cosiddetto concordato fiscale preventivo anche qui un’errore sulle previsioni di entrata di almeno 3 miliardi di euro che fanno ridurre sensibilmente le entrate correnti.
Le entrate in conto capitale che dovrebbero servire ad aumentare gli investimenti a lungo termine e per affrontare le crisi aziendali come quelle del settore aitomobilistico, sono ingessate dal nuovo patto di stabilità che non consente scostamebti di bilancio ed operazioni finanziate con aumenti incontrollati del debito pubblico.
Nonostante queste difficoltà oggettive questo Governo ha a disposizione un’ammontare di liquidità fino alla fine del 2026 come nessun Governo della Repubbliica ha mai avuto, dovuto alle risorse esterne del Piano di ripresa e resilienza ed a tutta una serie di aiuti comunitari che non incidono sul aumento del debito pubblico italiano o soltanto in parte, ma rientrano in quella variabile di cosiddetto debito comune europeo che viene plasmato sulla situazione contabile di 27 Stati, questa grossa immissione di liquidità nell’immediato favorisce paesi come l’Italia tra i più indebitati, la fortuna della Meloni, nel medio termine richia di generare un’effetto domino pericoloso, per adesso bisogna aumentare la capacità di spesa.
Felice Caristo tesserato Italia Viva