Riceviamo e pubblichiamo
Nota congiunta del Segretario Regionale e della Segretaria Provinciale
Gli ultimi avvenimenti relativi alla sanità Calabrese evidenziano l’incapacità del Commissario e Presidente Occhiuto a gestire le problematiche della nostra sanità che da tempo Sinistra Italiana denuncia.
Dobbiamo rilevare, purtroppo che la sua gestione commissariale, molto attenta alla sanità privata ai danni di quella pubblica, sta portando ad un arretramento della possibilità di cura dei cittadini calabresi.
Oggi, infatti, curarsi non è più un diritto dei cittadini calabresi tutti, garantito dalla Costituzione, ma è sempre più un privilegio di cittadini ricchi che possono pagarsi le prestazioni sanitarie necessarie e scegliere i medici da cui farsi seguire e operare se necessario.
Gli altri calabresi invece, se possono, devono migrare verso gli ospedali del nord altrimenti devono attendere le lunghe liste d’attesa, anche per prestazioni urgenti.
Riteniamo tutto ciò non più accettabile!
Cosi come è inaccettabile che il commissario alla sanità Occhiuto “favoleggi” una sanità calabrese di eccellenza e poi sia lui stesso a “scegliere” per il suo intervento specialisti che prestano la loro opera in “strutture private”, fuori dalla Calabria.
Sinistra italiana si chiede: c’era forse una CONVENZIONE che prevedeva questa possibilità?
Se così fosse, allora tutti i cittadini calabresi possono usufruirne, così come ha fatto il Presidente Occhiuto?
E se cosi fosse, è davvero possibile o è del tutto anomala una convenzione tra una struttura PUBBLICA (tra l’altro Policlinico Universitario) e una PRIVATA?
Purtroppo raccontare FAVOLE è diventato una prassi reiterata!
Riteniamo inammissibile che il Commissario alla sanità Occhiuto “favoleggi” una sanità calabrese di eccellenza e sia poi lui stesso a “scegliere” per il suo intervento specialisti che prestano la loro opera in “strutture private“ fuori dalla Calabria. Del resto che aspettarsi dopo il recente atto aziendale in esame, che descrive una medicina territoriale o di prossimità molto avanzata che quasi non necessiterebbe di ospedali e prestazioni ospedaliere, visto che sul territorio operano varie case di comunità, AFT, ospedali di comunità e così via, per scoprire poi che per queste belle prospettive serve personale che non c’è e finanziamenti di cui non si hanno notizie, visti i tagli paurosi alla sanità previsti dal governo.
Quindi, forse gli ospedali intanto andavano potenziati e i servizi esistenti migliorati? Di questo non si parla nel nuovo atto aziendale dell’ASP di Cosenza e, intanto, i cittadini vivono il disagio di guardie mediche chiuse (ultimo caso scoppiato quello di Cantinella, che segue a tanti comuni, soprattutto delle aree interne oramai prive di qualsiasi riferimento medico), di ospedali di zone disagiate che non hanno personale e ai quali i servizi, che fino ad oggi hanno erogato, vengono ridotti in previsione delle “meraviglie” scritte su carta, Spoke e Hub, che saranno di conseguenza sempre più intasati e quindi Pronti Soccorso con numeri alti e poco personale.
In questo quadro problematico risulta inaccettabile che all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza si siano riservati dei POSTI LETTO A PAGAMENTO per i privilegiati. Già l’INTRAMENIA risulta essere un privilegio per chi può o per chi deve a tutti i costi perché le liste d’attesa non guardano in faccia le malattie ma solo i numeri, ma pensare addirittura che i ricchi si debbano curare e avere posti a pagamento e tutti gli altri debbano arrangiarsi non è assolutamente accettabile nel nostro Paese.
Se chi è stato nominato Commissario per risolvere i problemi della sanità calabrese si rende invece protagonista e non ferma questi processi discriminatori, non può garantire la sanità Pubblica e SI DEVE DIMETTERE!!