Si è svolta con successo, a Squillace, la prima edizione di “Bacco al borgo”, un percorso enogastronomico, e non solo, che ha avuto come fulcro il corso principale della città. L’idea è stata dell’amministrazione comunale, con cui hanno collaborato associazioni e diversi volontari. La risposta non si è fatta attendere, perché in centinaia hanno affollato il corso prendendo d’assalto i vari banchetti che proponevano i più diversi prodotti tipici, ma soprattutto le cantine e i luoghi in cui venivano distribuiti zeppole, i tipici “murinedhi” e il vino locale. L’evento è stato realizzato grazie al contributo del Gal Serre Calabresi e della Regione Calabria nell’ambito della misura “Filiere corte e mercati locali”. È stato un percorso ricco di sapori e tradizioni calabresi con esposizioni di artigianato locale, specie quello della ceramica artistica e tradizionale squillacese; intrattenimento musicale, per lasciarsi trascinare dal ritmo della “OttoPiù Street Band” e dei “QuartoDiVino”, dalla musica popolare del trio composto da fisarmonica e tamburelli, dall’esibizione dei Giganti di Taurianova. Un evento unico che ha celebrato il gusto e la cultura locali, che sarà riproposto certamente in futuro. Il sindaco Enzo Zofrea ha affermato che si tratta «non solo di un tributo alla nostra tradizione vinicola, ma anche della possibilità di recuperare le radici storico-culturali che rendono questo territorio unico». «Squillace – ha aggiunto – ha una storia millenaria. Squillace inoltre è strettamente legata ad una figura che ha lasciato un segno indelebile nella storia, cioè Cassiodoro, straordinario uomo di cultura, una delle menti più brillanti del V secolo. Non solo fondò il monastero di Vivarium, ma fu anche un grande estimatore di queste terre e delle sue risorse, tra cui proprio il vino che era molto apprezzato dai suoi monaci. La tradizione vinicola di Squillace ha origini antiche. Queste terre erano già state individuate dai Greci come idonee alla coltivazione della vite grazie anche al clima particolarmente favorevole. Da allora la cultura del vino è diventata parte integrante della nostra identità. La festa del vino qui a Squillace, quindi, rappresenta un’opportuntià per riscoprire le nostre tradizioni, la nostra storia, le nostre origini, ma soprattutto un’opportunità per valorizzare il nostro territorio e le nostre bellezze naturalistiche». Il vicesindaco Tommaso Cristofaro ha evidenziato che si è voluto «valorizzare il centro storico; e ciò deve avvenire non solo d’estate ma anche negli altri periodi dell’anno. Abbiamo in mente di fare altre manifestazioni: il nostro primo Natale da amministratori sarà speciale». Di destagionalizzazione della promozione turistica ha parlato anche l’assessore comunale al turismo Natascia Mellace. «Abbiamo fatto rivivere il corso principale della città – ha aggiunto – che una volta era pieno di osterie e di cantine. Abbiamo lanciato un messaggio per i giovani». «È stato molto bello – ha evidenziato la consigliera delegata all’istruzione Daniela Lioi – vedere oggi i ragazzi coinvolti nelle varie attività di organizzazione e speriamo che ciò possa avvenire anche in futuro».
Carmela Commodaro

Indietro