Il diritto alla salute è considerato dalla nostra Costituzione fondamentale diritto dell’individuo ma
soprattutto interesse preminente della collettività. Quindi è la collettività che fa in modo di aiutare
l’individuo che non ha i mezzi per potersi curare tanto è vero che per Costituzione devono essere garantite cure gratuite agli indigenti in quanto esseri umani.
Tutto questo non può che essere garantito dal Sistema Sanitario Nazionale. Oggi le aspettative di vita in buona salute nella Provincia Autonoma di Bolzano sono di 66 anni in Calabria, sono di 55 anni 11 anni in meno. Il mal funzionamento della Sanità pubblica sta compromettendo il diritto alla salute e fa aumentare la spesa pubblica del privato.
La salute viene considerata un bene comune, ma si è trasformata in un fattore caratterizzato da enormi
interessi economici privati e l’emigrazione sanitaria costa in Calabria 300 milioni di euro all’anno e fa
alimentare gli introiti della sanità pubblica e privata delle Regioni del Nord.
L’altra anomalia è rappresentata dal fatto che non si conoscono, i bilanci delle Aziende Sanitarie Provinciali che possono rallentare lo scorrimento delle liste d’attesa che possono diventare così lunghe che favoriscono il ricorso alle strutture private. In Calabria il 48% della popolazione vive sotto la
soglia della povertà assoluta ed a rischio di esclusione sociale, quindi il dover ricorrere alla sanità
privata rappresenta un paradosso che genera ulteriore aumento delle diseguaglianze ed aumento al
trasferimento o nei centri urbani o fuori Regione, considerando il numero elevato di anziani che molto
spesso sono affetti da più patologie croniche con una ormai assenza di Sanità territoriale, anch’essa
sostituita da interventi del privato convenzionato ma anche a totale aggravio sul paziente utente, altro che gratuità delle prestazioni essenziali concetti ormai in disuso anche dal punto di vista semantico.
Felice Caristo componente cabina di regia Provinciale Italia Viva