Quello che secondo la tradizione ha dato i natali a Tommaso d’Aquino diventa borgo e rinasce da due commissariamenti prefettizi. Si tratta di Belcastro, comune di 1250 abitanti situato alle pendici della Sila piccola. Nel 2020 si è insediata la nuova amministrazione, capeggiata dal sindaco Antonio Torchia, con il quale abbiamo dialogato di questo borgo rinato e rigenerato. «Al mio insediamento – ci dice Torchia – ho ereditato un dissesto finanziario di 6 milioni di euro, con tanti problemi, emergenza Covid inclusa. Con la mia squadra ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo per prima cosa dato assistenza alle tante persone anziane che vivono nel borgo istituendo il servizio civico comunale, un gruppo di giovani che si sono prodigati a fornire servizi essenziali, spesa, medicinali e includendo una campagna vaccinale in loco. Abbiamo programmato un pacchetto di recupero di fondi regionali e nazionali per far fronte alla trasformazione di un borgo fatiscente. Con i primi due milioni si è effettuata la messa in sicurezza per il rischio idrogeologico del borgo; abbiamo recuperato nuove sorgenti di acqua potabile per essere autonomi e mettere fine, dopo 40 anni, ad una mancanza idrica che costringeva i cittadini a rimanere senza acqua per tantissimo tempo. Con le somme rimaste abbiamo pavimentato con 3000 metri quadri di granito silano il centro storico, strade, vie, piazze per un totale di settecentomila euro; restaurato il castello dei Conti D’Aquino per 450 mila euro; ristrutturato il vecchio palazzo comunale con 150 mila euro; ristrutturato ed efficentato energeticamente palazzo Poerio con 450 mila euro; abbiamo dotato il comune di mezzi meccanici per la pulizia delle strade con 70 mila euro; 2 milioni e 700 mila euro per rimettere in sesto strade interpoderali; abbiamo anche ottenuto un finanziamento di un un milione e 800 mila euro per la postazione della protezione civile e per via Esodo; la costruzione di una mensa scolastica 350 mila euro e la demolizione e ricostruzione per 850 mila per l’asilo». Attualmente il Comune sta per avere la progettazione e l’avvio lavori per il ponte tibetano, unico in tutto il sud Italia, che sorvolerà il centro storico di Belcastro per 300 metri lineari per un altezza di 85 metri: l’investimento costerà 600 mila euro. Per dare vitalità al borgo si è anche pensato di mettere in vendita le case ad un euro, attirando decine di famiglie europee che risiedono nel borgo. «Abbiamo approvato – ha reso noto il sindaco – un piano spiaggia e relativa progettazione di un primo lotto del lungomare. In questi giorni anche le manifestazioni hanno dato vita al borgo con la prima edizione di “Na jurnata ara ruga”. Il primo novembre scorso è stato un successo con la presenza di 2000 visitatori in un solo giorno, con tour guidati, stand gastronomici, alla scoperta delle bellezze storiche e culinarie di Belcastro. La manifestazione si ripeterà il 15 e il 29 dicembre con i mercatini di Natale e un’area per i giochi». Una particolarità è che nel progetto di riqualificazione avviato dal Comune, è nato un percorso di favole con murales e vie colorate, una rivitalizzazione d’arte figurativa realizzata da Matteo Lupia, pittore: l’arte che immerge il visitatore nel mondo di Alice, nel paese delle meraviglie, e di Pinocchio. Tante sono le scuole che hanno visitato il borgo rinato, tanti i bambini che hanno vissuto e respirato per un giorno la magia delle favole. Il sindaco Torchia, infine, fa sapere che ci sono tantissime idee in cantiere ed invita i calabresi a visitare il borgo di Belcastro, un centro sospeso tra mare e montagna, dai paesaggi suggestivi e ricco di storia.
Carmela Commodaro

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