La Calabria è commissariata in Sanità dal 2010,tutto ciò ha portato ad un blocco del turnover che ha generato un’aumento esponenziale degli egoismi territoriali da parte delle Regioni più forti.
La media degli investimenti pubblici in Sanità è di 77 euro per il Nord, è di 84 euro per la Provincia Autonoma di Bolzano, è di 25 euro naturalmente per abitante, per le Regioni Meridionali con la Calabria fanalino di coda con 12 euro per abitante meno della metà della media del mezzogiorno.
La legge 682 del 1999 mai attuata doveva tenere in considerazioni alcuni parametri particolari confacenti alla particolarità della emergenza sanitaria al Sud, partendo dalle peculiari situazioni territoriali e dalla definizione dei bisogni sanitari delle Regioni.
Questa legge è stata subito sostituita dal decreto legislativo 56 del 2000, che utilizza come parametro unico anche di assegnazione delle risorse per abitante la quantità di persone residenti in una Regione, avvantaggiando enormemente le Regioni del Centro Nord dove è concentrata la maggioranza della popolazione Residente.
Ha rafforzamento di questo parametro si indirizza la decisione assunta dalla Conferenza Stato Regioni di coprire la spesa sanitaria stanziando il 7% del prodotto intero lordo nazionale per finanziare borse di studio per gli specializzandi e per sbloccare il turnover del personale sanitario, in contrasto con una sentenza della Consulta del 2019 che in applicazione dell’articolo 117 della Costituzione doveva uniformare la tutela dei diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale.
Attenzione in questo caso non parliamo di livelli essenziali delle prestazioni come comunemente si scrive e si parla, ma di livelli uniformi delle prestazioni che significa che alcuni diritti devono essere garantiti uniformemente su tutto il territorio nazionale, non utilizzando l’artifizio di sostituire questa garanzia con il ricorso alla copertura che finanzia la mobilità passiva.
Felice Caristo componente cabina di regia Provinciale Italia Viva