Si è concluso con una catena umana e un bagno in mare l’evento “Un tuffo contro le pale eoliche” organizzato dal coordinamento regionale Controvento per difendere gli ecosistemi dall’installazione di parchi eolici marini. Stamattina, di domenica, i raduni erano previsti in contemporanea a Cropani Guardavalle Marina, Crotone, Corigliano-Rossano e Squillace Lido. Quest’ultimo si è svolto sulla spiaggia antistante il lido Ulisse. Vi hanno aderito associazioni ambientaliste e molti Comuni della fascia costiera e dell’entroterra, presenti con sindaci e amministratori, e il Sib, sindacato balneari della Calabria. Tanta la gente che ha voluto partecipare all’iniziativa. Un secco “no” ai parchi eolici marini è venuto da tutti gli intervenuti, partendo da quello previsto davanti a punta Stilo, nella parte meridionale del golfo di Squillace, con l’installazione di 37 turbine alte oltre 300 metri a una distanza minima di 21 chilometri dal litorale e con l’interessamento dei comuni costieri per quel che concerne opere di connessione e i cavidotti. Lo ha gridato a gran voce innanzitutto Valentino Santagati, di Controvento, secondo il quale «c’è un’economia distruttiva a cui si deve dire di no». «C’è necessità – ha rimarcato – di affrontare il problema in maniera ampia. Dobbiamo essere attivi, persone che contestano. L’unico strumento che possediamo è l’unione, diventare una cosa sola. Rivendichiamo il rispetto dell’art. 9 della Costituzione. Difendiamo il nostro suolo e il nostro mare». Interessante l’intervento dell’avvocata Natalina Raffaelli, autrice di precise osservazioni eseguite per conto di Italia Nostra Catanzaro e inviate al Ministero dell’Ambiente. «Nessuna royalty sarà data alla Calabria, che invece dovrà pagare ugualmente gli oneri. Avremo probabilmente un aumento dei costi energetici. Noi calabresi non abbiamo bisogno di energia: quella prodotta da questi parchi eolici andrà dritta al Nord, con tutto quello che ne consegue. I calabresi non avranno alcun vantaggio neanche dal punto di vista occupazionale». La Raffaelli ha parla delle enormi dimensioni delle pale e dei collegamenti in mare e a terra che saranno devastanti. Per Angela Maida di Italia Nostra Soverato-Guardavalle, «oggi è un buon inizio, siamo in tanti e dobbiamo far sentire la nostra voce. C’è bisogno di informare la gente sulla speculazione energetica, sul consumo di suolo e sull’invasione delle pale eoliche». “Pensare a bloccarli” è l’imperativo categorico di Pino Commodari, del coordinamento Controvento. «Oggi c’è questo progetto di parco eolico – ha detto – e poi ce ne saranno tanti altri. Il territorio è devastato e ciò influisce negativamente anche sui percorsi naturalistici. Occorre fare squadra, abbiamo anche lanciato una raccolta firme, organizziamo manifestazioni dovunque, ma ancora è poco. C’è bisogno del sostegno della popolazione. Le multinazionali sono forti e occorre la partecipazione popolare. L’impegno dei sindaci è importante per smuovere le coscienze dei cittadini». A nome degli amministratori locali hanno parlato la vicesindaca di Catanzaro Giuseppina Iemma e il sindaco di Gasperina Gregorio Gallello. Entrambi hanno chiesto l’impegno della Regione sulla questione. «Ribadiamo la nostra ferma opposizione a questo sistema di produzione di energia», ha affermato Iemma, a cui ha fatto eco Gallelli, secondoil quale occorre puntare su sistemi alternativi che pure esistono. Da altri cittadini, anche giovani, l’appello a che se ne parli nelle scuole già ai bambini che vanno educati e non condizionati. Poi l’invito di Roberto Truglia, del coordinamento Controvento, a creare una catena umana sulla spiaggia e afre un tuffo in mare per rimarcare che «il mare è nostro e bisogna difenderlo».
Carmela Commodaro

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