Ispirato da un articolo sul Sole24Ore sull’Oltrepò Pavese, il fondatore del progetto culturale Naturium adatta l’idea alle specificità calabresi, chiamando sindaci, Gal e consorzi locali al dialogo

Giovanni Sgrò, fondatore del progetto culturale Naturium, lancia una nuova proposta per il rilancio delle Preserre catanzaresi, un’area colpita dallo spopolamento ma ricca di risorse naturali come noccioleti e castagneti. Sgrò ha tratto ispirazione da un articolo pubblicato sul Sole24Ore, in cui si raccontava il progetto del distretto del cibo nell’Oltrepò Pavese, una realtà che ha saputo trasformarsi in un polo di attrazione per investimenti e turismo. “Leggendo di come quell’area lombarda ha saputo reinventarsi – afferma Sgrò – ho pensato che fosse possibile calare lo stesso modello nella nostra realtà calabrese, adattandolo alle risorse uniche che possediamo”. La proposta di Sgrò si basa sull’idea di creare un “Distretto del Cibo e della Biodiversità delle Preserre”, che punta a valorizzare le eccellenze locali, come i prodotti derivati da noccioleti e castagneti e la zootecnia. Il progetto avrebbe come obiettivo non solo il rilancio economico del territorio, ma anche la lotta contro lo spopolamento, la creazione di posti di lavoro e la promozione di un turismo sostenibile e inclusivo. “L’Oltrepò Pavese ha dimostrato che è possibile invertire il declino demografico puntando sulla valorizzazione delle risorse agricole e naturali locali. Nelle Preserre, abbiamo tutte le carte in regola per fare lo stesso, se non di più, grazie al nostro patrimonio di noccioleti e castagneti, oltre alla tradizione zootecnica” spiega Sgrò. “Dobbiamo immaginare un futuro in cui le nostre eccellenze alimentari e le nostre risorse forestali non siano solo una risorsa, ma anche un volano per lo sviluppo turistico e culturale”. Sgrò ha indicato una serie di benefici che un simile progetto potrebbe portare al territorio: dalla riqualificazione di edifici abbandonati alla creazione di un marchio locale che attragga sia nuovi residenti sia visitatori. Il progetto, inoltre, potrebbe accedere a bandi europei per finanziare attività legate allo sviluppo sostenibile e all’innovazione agricola. Non è solo un appello ai sindaci. Sgrò invita anche i Gruppi di Azione Locale (Gal), i consorzi agricoli, come quello delle nocciole nell’area di Cardinale, e tutte le realtà produttive del territorio a unirsi al dialogo per costruire una visione condivisa. “Non possiamo farcela da soli: il successo di questo progetto dipenderà dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori locali. Penso al Gal delle Serre Calabre e ai consorzi come quello delle nocciole che già rappresentano un’eccellenza nel settore agroalimentare. Solo unendo le forze potremo avere un impatto duraturo”. Concludendo, Sgrò ha lanciato un appello a tutti i sindaci delle Preserre catanzaresi affinché si incontrino per discutere del progetto. “I numeri dello spopolamento sono estremamente preoccupanti. Se non interveniamo ora, rischiamo di perdere per sempre le nostre comunità e le nostre tradizioni. È il momento di agire insieme, con una visione condivisa per il futuro delle Preserre”. Questa proposta, ispirata dall’esperienza dell’Oltrepò Pavese, rappresenta una speranza concreta per il rilancio delle Preserre catanzaresi, un territorio che ha ancora tanto da offrire.

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