Si è tenuta nel castello di Squillace il 5 settembre scorso, su iniziativa dell’associazione Progetto Impegno Sociale (Priso). Dopo i saluti del sindaco di Squillace Enzo Zofrea, il quale si è soffermato sulla necessità di trattenere i giovani nel nostro territorio, il moderatore Franco Caccia, sociologo e direttore della Priso, ha sottolineato il valore etico del libro di Strati, direttore di Calabria Live”, «a cui va il merito di aver realizzato una narrazione positiva della Calabria, senza tuttavia fare sconti su ritardi e responsabilità che pure pesano sul ritardato sviluppo della nostra regione». Il filosofo e fondatore della Nuova Scuola Pitagorica in Crotone, Salvatore Mongiardo, ha poi sottolineato il ruolo della comunicazione autentica della Calabria, un territorio oggetto nei secoli di invasioni, dominazioni ed aggressioni di oltre venti popoli diversi. Nonostante questo passato i calabresi non hanno mai fatto guerra a nessuno e proprio in sintonia con queste caratteristiche, dalla Calabria è partito da alcuni anni un movimento, di cui lo stesso Mongiardo è attivo promotore, che si propone la distruzione delle armi. Era presente anche il il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso che ha condiviso la scelta operata dall’autore del libro di dare voce e visibilità a storie, tradizioni e personaggi della Calabria positiva. Lo stesso Consiglio regionale si è fatto di recente promotore della pubblicazione di alcune importanti libri, presentati anche al salone del libro di Torino. In particolare con il libro “Terzo regno” la Regione ha inteso rendere note le opere dei filosofi giganti di Calabra: Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella. Analoga pubblicazione è stata dedicata ai principali scrittori calabresi, Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava. «Condividiamo, quindi – ha affermato Mancuso – l’impegno del direttore Santo Strati di agire sulla comunicazione delle cose e dei personaggi positivi della Calabria». Dal canto suo, Santo Strati ha voluto sottolineare le tante potenzialità di sviluppo possibile disponibili in Calabria, ma che non vengono sfruttate per diversi motivi fra cui la scarsa visione dei politici calabresi, la farraginosità della burocrazia a cui va aggiunta l’ostilità diffusa fra i calabresi per invidia e gelosia. Nonostante queste diverse criticità, Strati si è dichiarato, comunque, ottimista ed ha indicato anche una via da percorrere: valorizzare l’apporto dei calabresi che vivono fuori e che, nella maggior parte dei casi, hanno raggiunto posizioni di eccellenza in diversi campi e avvertono il bisogno della restituzione. Il legame di queste persone, ha puntualizzato Strati, è indissolubile perché come recita un detto popolare “è facile togliere un calabrese alla Calabria, impossibile togliere la Calabria ai calabresi”. Infine, il presidente dell’associazione Priso, Domenico Talotta, ha donato a Santo Strati una creazione artistica realizzata dall’orafo squillacese Luigi Mungo.
Carmela Commodaro