Sul parco eolico che dovrebbe sorgere nel golfo di Squillace interbiene anche l’ex sindaco di Amaroni, il cavaliere Rocco Devito, che scrive al presidente della Repubblica, a quello del Consiglio dei Ministri, al presidente del Consiglio regionale e a quello della Giunta regionale, oltre che ai sindaci di Squillace e Amaroni per chiedere, per quanto di rispettiva competenza, di esplicare tutta la propria autorità affinché un evento così dannoso per le attrazioni turistiche della nostra regione e le altre attività indotte non abbia a verificarsi. «L’entroterra e il territorio montano della nostra regione – scrive Devito – la loro bellezza paesaggistica, la loro quiete e l’equilibrio del loro ecosistema, sono stati già da tempo alterati dalla presenza di vasti parchi eolici la cui presenza, a fronte d’una modesta produzione di energia, non solo sono fonte di inquinamento acustico ma rappresentano, anche a distanza, una vera offesa alla vista e al godimento del paesaggio. Ma di quel che è stato fatto in passato e che ora, purtroppo, non si può disfare, non è questione, purché sia servito almeno da monito ad evitare di insistere sulla stessa strada. Ci preoccupa, infatti, la notizia che di parchi eolici ne vedremo quanto prima persino al largo delle nostre stupende coste». «Circola, infatti, la notizia – scrive Devito – che un parco di pale eoliche verrà impiantato nel mare del golfo di Squillace e al solo sentirla gli amanti della natura incontaminata rabbrividiscono. Le coste della nostra regione sono non solo fra le più grandi per estensione, ma anche soprattutto fra le più belle e ricche di antica storia. Le acque del nostro mare sono tra le più pulite e non a caso le spiagge del golfo di Squillace anche quest’anno sono state insignite della bandiera verde. Vorremmo, non solo i residenti ma ritengo anche tutte le migliaia di turisti che ogni anno le frequentano e ne restano entusiasti, che la vista del nostro mare non venga deturpato da manufatti ingombranti che altererebbero la fruizione di tanta bellezza naturale». Devito puntualizza che «questa nostra preoccupazione ci spinge non solo ad esprimere tutto il più vivo rammarico qualora la vista del nostro golfo dovesse un giorno veramente essere disturbata da impianti di pale eoliche; ma, altresì, a sollecitare le personalità in indirizzo, per quanto di rispettiva competenza, a esplicare tutta la propria autorità affinché un evento così dannoso per le attrazioni turistiche della nostra Regione e le altre attività indotte non abbia a verificarsi. I nostri operatori, gli amanti della nostra millenaria civiltà, i turisti che continuano ogni anno ad affluire da ogni dove, desiderano che le attrazioni naturali delle coste calabre rimangano inalterate. Chiediamo, quindi, che allo scempio già perpetrato in tanti bei luoghi dell’entroterra calabro non vada ad aggiungersi anche quello del nostro mare».
Carmela Commodaro

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