Continua ancora a emozionarsi ogni volta che sale sul palco, e lo afferma senza esitazione Fabio Concato: «Non potrei continuare, altrimenti», ci ha confermato. Concato sarà in Calabria il prossimo 16 agosto a Soverato per l’apertura dell’edizione 2024 del Festival d’autunno. Il concerto sarà la prima delle tre anticipazioni estive della kermesse ideata e diretta da Antonietta Santacroce, che si svolgerà poi ad ottobre per lo più nel centro storico di Catanzaro. La data di Fabio Concato a Soverato rientra nel “Musico ambulante tour”, un titolo che dice tutto: «Perché è proprio questo che sono, un musico ambulante – ha detto -. Mi piace ricordare ciò che mi disse una volta Lucio Dalla: quando gli chiesi del perché si esibisse ovunque, lui mi rispose che questo è il nostro compito, suonare e cantare tra la gente, portare momenti ed emozioni a chi ci vuole ascoltare, non importa se in un grande teatro o in un piccolo locale». E questo il pubblico di Fabio Concato l’ha capito bene, infatti ammette che questo tour «Sta andando molto bene: in due anni abbiamo totalizzato circa 200 date, mi sembra un buon risultato anche se ho un’età, lo dico sempre agli organizzatori», ha scherzato sottolineando gli oltre 45 anni di carriera. Cos’è cambiato dagli esordi ad oggi, soprattutto nel suo rapporto con il pubblico? «Un tempo era distratto, ascoltava quello che c’era, oggi è molto più attento, seleziona bene ciò che vuole ascoltare e andare a vedere». È sicuramente più interessato ad emozionarsi: «Sì, il punto è questo: se io mi emoziono ancora è perché sono gli spettatori a farmi emozionare di rimando, perché si emozionano anche loro». Succederà anche a Soverato per il Festival d’autunno? «Di sicuro si creerà una bella atmosfera – ha predetto -, si canterà tutti insieme, sarà molto bello». C’è una canzone con cui Fabio Concato si emoziona di più, che pensa possa rappresentarlo al meglio?  «Sì, c’è una canzone che amo di più tra quelle che ho scritto. Lo dico sempre senza problemi, l’ho saputo da subito, non appena l’ho scritta. È “Gigi”, dedicata a mio padre che come tutti i papà è stato una persona importante per me; il mio poi amava ascoltare la musica e suonarla, anche se nella vita si è occupato di altro, ma per ragioni diverse». Musicista anche lui, Gigi era a sua volta figlio d’arte, poiché i nonni paterni dell’autore di “Domenica bestiale” erano entrambi cantanti lirici (Concato è infatti il cognome della nonna, preso in prestito come nome d’arte da figlio e nipote, all’anagrafe Piccaluga): Fabio Concato è nato nella musica, ed esclude che avrebbe potuto fare altro nella vita: «Se anche solo provo a mettere un chiodo in una parete per appendere un quadro, faccio solo danni con buchi enormi nel muro e il chiodo neanche rimane là e se ne cade. Potevo solo fare musica. La lirica? Mi sarebbe piaciuto, è bellissima, unica, ma troppo impegnativa, non è per me», ha ammesso ridendo. «Ho voluto far precedere la ventunesima edizione del Festival dall’anteprima estiva con Fabio Concato perché è un artista unico, profondo e poetico – ha aggiunto il direttore Santacroce -. Tra i maggiori cantautori italiani di sempre, un emblema della musica d’autore, ha sempre mantenuto la sua autenticità e coerenza nel corso della carriera, evitando di seguire le mode del momento e rimanendo fedele al suo stile originale, lontano dalle tendenze commerciali e di massa, capace di conquistare in pieno l’emotività dei suoi ascoltatori». Con lui, sul palco dell’Arena del Teatro Comunale di Soverato, ci sarà la sua band storica, con i suoi amici “musici”: Ornella D’Urbano, al pianoforte e alle tastiere – suoi anche gli arrangiamenti -, Gabriele Palazzi Rossi alla batteria, Stefano Casali al basso, Larry Tomassini alle chitarre. Le anticipazioni estive proseguiranno poi il 22 agosto, sempre nel Teatro Comunale di Soverato con la comicità di Uccio De Santis e il suo nuovo esilarante spettacolo “Non so che fare prima”, per un pubblico di tutte le età. Insieme a lui ci sarà il cast completo della famosa sit-com Mudù. Infine il 24 agosto, nella splendida Grangia di Montauro ci sarà Taragnawa – Moroccan Tarantella, uno spettacolo che nasce dall’incontro tra la tarantella, appunto, e la musica tradizionale degli Gnawa, popolazione del Marocco.  
Tutte le informazioni, anche in merito ai biglietti e agli abbonamenti, sono disponibili su Ticketone e sul sito del Festival d’autunno, sostenuto anche quest’anno da Regione Calabria/ Calabria Straordinaria, attraverso i fondi Pac 2014/20; dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia e dalla Fondazione Carical, oltre che da vari Enti privati.

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