Vivace e partecipato dibattito culturale su scuola, lavoro e nuove tecnologie

San Vito sullo Ionio ha fatto da cornice a una partecipata serata di riflessione culturale dedicata all’intelligenza artificiale, organizzata dalla giornalista Vittoria Camobreco presso “I Casali di Postaglianadi”. L’evento ha visto confrontarsi esperti, educatori, insegnanti e appassionati, culminando con l’intervento del professor Francesco Pungitore, docente di Filosofia, formatore ed esperto di intelligenza artificiale. Vittoria Camobreco ha aperto i lavori con un’introduzione storica sull’IA, tracciando un percorso dalle sue origini fino ai nostri giorni. Le prospettive dei dirigenti scolastici Maria Luisa Lagani (Borgia), Vito Sanzo (Catanzaro) e Fabio Guarna (Chiaravalle) hanno evidenziato le sfide che l’IA pone al mondo dell’istruzione, sottolineando la necessità di competenze specifiche e regole comuni. Il professore di Filosofia Pino Vitaliano e lo storico Ulderico Nisticò hanno poi approfondito il tema del rapporto uomo-tecnica, enfatizzando l’importanza di mantenere un sano equilibrio per garantire che la tecnologia sia uno strumento al nostro servizio e non il contrario. Nella sua relazione conclusiva, Francesco Pungitore ha invitato il pubblico a “sospendere il giudizio” sull’IA, suggerendo un filosofico “approccio fenomenologico” per riuscire a comprendere questa tecnologia con chiarezza. “Iniziamo dalla fine, da quel pensiero inconscio che ci riporta a film con macchine che dominano il mondo e l’umanità sull’orlo dell’estinzione. È questa l’immagine che ci viene in mente quando parliamo di intelligenza artificiale. La domanda che tutti si pongono è: quando le macchine prenderanno il sopravvento sull’uomo?”, ha detto Pungitore, esortando però a superare questo bias di fondo. Secondo Pungitore, è invece essenziale analizzare l’IA per quello che è realmente, riconoscendone con obiettività le potenzialità, i limiti, i rischi e le sfide. Ha enfatizzato l’importanza di educare all’uso consapevole e critico di questa tecnologia, non solo parlandone, ma soprattutto utilizzandola e studiandola praticamente, data la sua crescente pervasività nella società, nella didattica e nel lavoro. Il professore ha illustrato come, volenti o meno, gli strumenti di IA siano ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, strumenti che ci aiutano a svolgere compiti in modo più efficiente. Ha presentato vari esempi di applicazioni pratiche nella scuola, dalla velocizzazione della burocrazia al supporto alla didattica, dalla valutazione all’inclusione. Particolare attenzione è stata riservata al concetto di “prompt”, descritto come la scintilla creativa che permette di ottenere risposte dalle macchine intelligenti, sottolineando il ruolo cruciale del linguaggio naturale nell’interazione uomo-macchina. Il professor Francesco Pungitore ha anche espresso una riflessione critica sulla questione economica e il ritardo dell’Italia e dell’Europa rispetto agli Stati Uniti e alla Cina nello sviluppo e nell’adozione dell’intelligenza artificiale: “Mentre noi ci perdiamo ormai da anni in dibattiti e convegni, altre nazioni stanno facendo business con l’IA, creando un loro sistema egemonico. L’intelligenza artificiale non è solo una tecnologia, ma una risorsa strategica fondamentale che sta trasformando l’economia e la società a livello planetario. Se l’Europa, e in particolare l’Italia, non investiranno adeguatamente nella ricerca, rischiamo di rimanere semplici spettatori e utilizzatori passivi di tecnologie sviluppate altrove, perdendo così la nostra capacità di decidere il nostro futuro e di competere su scala globale”. Gli intermezzi musicali di Paolo Sergio Marra hanno armonizzato il clima di pace del contesto naturale che ha fatto da cornice all’evento, offrendo un piacevole intervallo tra gli interventi. La serata è proseguita con un vivace dibattito, in cui il pubblico ha avuto l’opportunità di confrontarsi direttamente con gli esperti presenti. L’incontro si è poi concluso con un’apericena a “metro zero”, offerta dalla bella azienda agricola ospitante, frutto del sogno coraggioso di Roberto Galati e Francesco Brancatella. In sintesi, l’incontro ha messo in luce due concetti fondamentali: 1) l’importanza di affrontare il tema dell’IA avendone piena cognizione di causa, utilizzandola e studiando questa tecnologia consapevoli della sua, ormai, definitiva pervasività nella nostra vita; 2) un invito a creare un futuro in cui l’intelligenza artificiale sia frutto di un processo partecipato, democratico, condiviso e guidato dall’uomo e non subito passivamente.

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