«𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑣𝑖𝑣𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑢𝑛’𝑒𝑝𝑜𝑐𝑎 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑎, 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑛𝑢𝑜𝑣𝑜 𝑑𝑖 g𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎; 𝑙’𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑒 𝑑𝑢𝑒 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ tra 𝑖𝑙 𝑏𝑜𝑟𝑔𝑜 𝑒 𝑙𝑎 𝑚𝑎𝑟𝑖𝑛𝑎 𝑑𝑎𝑙 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑖𝑛𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑢𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑑𝑎l 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑣𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑒𝑑𝑒». Sono le parole del parroco di Montauro, Don Nicola Ierardi, in occasione della festa della Madonna della Conella, protettrice dei pescatori, che quest’anno, per la prima volta, ha coinvolto emotivamente i fedeli dell’antico borgo e della zona marina.

Il 13 luglio per la prima volta l’effigie della Madonna della Conella dalla Chiesa matrice ha raggiunto in processione la spiaggia di Calalunga, dove ad attenderla c’erano numerosi fedeli, i militari della Capitaneria di Porto di Soverato, i Carabinieri della stazione di Gasperina e diverse autorità e associazioni del territorio, salutate dal parroco, don Nicola Ierardi, e dal sindaco, Giancarlo Cerullo.

Tanta l’emozione all’imbarco della sacra effigie per la processione in mare, accompagnata da altre barche lungo il percorso del territorio di Montauro. Grande attesa anche nei tanti lidi che, in maniera originale, hanno salutato il passaggio della Madonna della Conella con applausi e fuochi.

Uno scenario serale, in una cornice naturale tra la spiaggia e la scogliera di Pietragrande, che ha trasmesso un grande messaggio di fede, celebrando l’unione tra il territorio e la propria gente. Fedeli del posto e dei comuni vicini, piccoli e grandi, turisti e lavoratori che al passaggio in mare della Vergine Maria, hanno gioito e pregato, consegnando anche alla Madre Celeste le tante intenzioni che albergano nel cuore di ogni essere umano.

La processione in mare è terminata con il rientro nella Chiesetta dello Zalarmichello, dove è proseguita la veglia di preghiera.

Tanta la partecipazione anche nella giornata di domenica 14 luglio con la preghiera e la Santa Messa al mattino sino alla sera, quando la Sacra effige della Madonna è rientrata nella Chiesa Madre.

Alla luce dell’evento di fede vissuto, il parroco Don Nicola Ierardi, manifestando il suo ringraziamento alla comunità, alle autorità e a tutti i presenti, nell’omelia ha ribadito come «l𝑎 𝑠𝑎𝑝𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜 ℎ𝑎 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛e. 𝐻𝑎 𝑏𝑖𝑠𝑜𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎𝑔𝑔𝑒𝑟𝑖 𝑒 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑒𝑝𝑜𝑙𝑖 – ha detto il parroco – 𝑐ℎ𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎 𝑉𝑒𝑟𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑎, 𝑠𝑖 𝑚𝑒𝑡𝑡𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑚𝑚𝑖𝑛𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑢𝑛𝑧𝑖. 𝑆𝑖𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑜𝑟𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑓𝑒𝑠𝑡𝑎, 𝑙’𝑜𝑐𝑐𝑎𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑙𝑎 𝑉𝑒𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑎, 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑒𝑝𝑜𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝐹𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎𝑛𝑛𝑜 a Gesù 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖 𝑝𝑖𝑒𝑑𝑖, 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒 𝑚𝑎𝑛𝑖, 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒, 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 𝑎𝑛𝑖𝑚𝑎 𝑒 𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑒𝑛𝑑𝑜𝑠𝑖 𝑑𝑖 𝑛𝑜𝑖 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑎 𝑟𝑎𝑔𝑔𝑖𝑢𝑛𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛 𝑙’𝑎𝑛𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑉𝑎𝑛𝑔𝑒𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑙’𝑎𝑏𝑏𝑜𝑛𝑑𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 g𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎. C𝑖 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 – questo l’augurio del parroco – 𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑔ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑎𝑙𝑙𝑎 V𝑒r𝑔𝑖𝑛𝑒 𝑀𝑎𝑟𝑖𝑎, 𝑐𝑖 𝑎𝑖𝑢𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 M𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑑 𝑖𝐷𝑖𝑜 𝑐ℎe è 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 M𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎»

Una festa che, secondo le intenzioni del parroco, non doveva mirare a raggiungere gloria, «ma solo ad ottenere, come ci ricorda san Paolo, “grazia su grazia”».Infatti, non è stato un evento di gloria, ma un’occasione di grazia per la comunità, allietata anche nelle due giornate dalle note della banda musicale di Montauro.

Ad esprimere gratitudine al parroco e alla parrocchia anche il primo cittadino di Montauro,

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