“Tutti giù per terra! Un anno di Giroquadro”, questo il titolo dell’evento, organizzato dalla cooperativa sociale Giroquadro e tenutosi ieri, 10 luglio presso la sede dell’ente guidato da Giovanna Chiera e Roberta Critelli. Un modo diverso e particolare di celebrare 365 giorni di attività con un dibattito sul turismo accessibile e la continua volontà di fare rete e di creare sinergie nelle città e per la città di Catanzaro e nel quartiere Santa Maria, con lo scopo di offrire risposte e servizi che abbiamo al centro la Persona e il suo valore. Tante le realtà presenti che hanno voluto testimoniare la stima nei confronti di questa giovane realtà, ma soprattutto dimostrare quante cose importanti e belle si possono fare se si cammina insieme. A moderare l’incontro Roberta Critelli, che dopo i saluti istituzionali del Presidente Giovanna Chiera, ha invitato ad aprire il confronto un’istituzione del Terzo Settore, il Presidente di una delle realtà più grandi della Provincia di Catanzaro, Padre Piero Puglisi di Fondazione Città Solidale, il quale ha ribadito l’importanza di fare rete, manifestando il sostegno alla giovane realtà e raccontando di come Fondazione, da anni, si impegni a costruire ponti non solo tra associazioni, ma soprattutto tra le Persone, valorizzando le diversità. A fare da eco a Padre Piero Puglisi, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catanzaro Giusy Pino, che si è dichiarata compiaciuta per il lavoro svolto dalla Cooperativa nel primo anno di attività garantendo supporto e confronto per il futuro, ha raccontato di come al Comune sia caro il tema della disabilità e di come sono state dotate di passerelle le coste della zona marina della Città. A far entrare nel vivo del tema, il Presidente del Consiglio della Regione Calabria Filippo Mancuso, che ha patrocinato l’evento. L’on. Mancuso ha dichiarato di avere a cuore il Terzo Settore in quanto da sempre, per diverse ragioni, è stato ed è a fianco di diverse realtà. Ha inoltre spiegato come sia necessario un lavoro ancora più sinergico, affinchè non solo le zone turistiche ma la Città tutta sia accessibile e a misura di ogni Persona e in tutti i periodi dell’anno. A don Ferdinando Fodaro, Vicedirettore dell’ufficio catechistico con delega alla disabilità, il compito di introdurre, le numerose persone presenti, nelle varie dimensioni della Persona, la cui caratteristica insita è la diversità intesa come unicità, come essere creato ad immagine e somiglianza di Dio e quindi perfetto e amabile. La dott.ssa Elisa Longo, Direttrice del MABOS della Sila, racconta la realtà della montagna e soprattutto di come un museo naturale possa abbattere ogni barriera e rendersi fruibile attraverso una sensorialità personalizzata. Toccare, vedere, odorare, sentire, rendono il MABOS inclusivo ed accessibile. Regala, inoltre, ai presenti, un’anteprima sempre in termini di inclusione; presenta, sulla pagina web del museo, le guide alle opere in Lingua LIS e in formato audio. A chiudere gli interventi, il dott. Ampelio Anfosso, Presidente della Cooperativa Sociale Zarapoti, che ha raccontato attraverso anche le immagini di un video, la bellissima realtà del Valentino Beach Club, unico lido accessibile sulla costa Catanzarese. Ha narrata la fatica e l’impegno necessari per rendere questo sogno una realtà e soprattutto ha sottolineato come la struttura sia nata e stia lavorando in termini di inclusione sul territorio, in quanto aperta a tutti. A chiudere il momento di sensibilizzazione le padrone di casa, Roberta Critelli e Giovanna Chiera, che hanno raccontato brevemente cosa è stato fatto in un anno di attività e del perché abbiano voluto festeggiare il primo compleanno con un momento di confronto tra diverse realtà, famiglie e amici “fare rete è un modo per camminare insieme e crescere, per garantire alla Persona quanto necessita nella sua multidimensionalità”. Un primo traguardo insomma, che segna l’inizio però di tante nuove idee e collaborazioni. A coronare e concludere la serata, musica dal vivo della Band “Manna e Rino” e le crespelle offerte dall’Associazione a Funtanedda.

Indietro