Di Stefano Scibilia

WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – I 12 giurati hanno espresso il loro verdetto giudicando l’ex presidente Donald Trump colpevole all’unanimità nel processo a New York. E’ la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente americano
subisce una condanna in un processo penale. In questo modo Trump diventa anche il primo condannato a correre per la Casa Bianca come pregiudicato e intanto i cittadini americani si dividono su questa sentenza. La reazione istantanea di Trump è stata quella di giudicare una farsa il processo ai suoi danni. Della stessa opinione è Paul, cittadino convinto che il verdetto sia un modo per ostacolare la corsa alla Casa Bianca dell’ex presidente: “Non posso realmente parlare di un processo in cui un ex presidente viene condannato per la prima volta. Io credo che questa sia una persecuzione politica. Non è un caso che la condanna sia arrivata a ridosso delle prossime elezioni”. In tanti come Jack invece si chiedono a quale tipo di condanna andrà incontro Trump. A dare questa risposta sarà il giudice Juan Merchan, che il prossimo 11 luglio, quattro giorni prima della convention repubblicana, si pronuncerà sulla sentenza di condanna: “Ovviamente Donald Trump parla di processo farsa – afferma Jack – ma ciò che adesso bisogna capire è se questa condanna si ridurrà solamente ad una multa oppure se c’è il rischio concreto che possa finire in carcere”. Altri come Jen sostengono che Trump non può essere l’alternativa giusta al presidente Joe Biden, pur ammettendo che gli Stati Uniti abbiano bisogno di un cambio di guida: “Penso che una persona condannata non possa essere nella posizione di poter ambire a diventare presidente e ricoprire un ruolo istituzionale così importante – afferma Jen -. Abbiamo già fatto questo errore una volta. Mi auguro che non accada di nuovo”. Josh invece sostiene che “forse per la prima volta la giustizia negli Stati uniti ha fatto il suo dovere”, mentre Allison afferma che chi sbaglia deve pagare: “Penso che chi non capisce quale sia il confine da non superare nelle regole della nostra Costituzione
debba pagare le conseguenze in qualche modo. Falsificare dei documenti per pagare una pornostar non è quello che gli altri si aspettano da un presidente”. Secondo Mattew la sentenza di condanna allo stato attuale non rappresenta nulla di sconvolgente, poichè adesso “tutto dipende dal tipo di pena che verrà inflitta a Trump”. Infine c’è chi concorda con la frase dell’ex presidente secondo cui “il vero verdetto sarà il 5 novembre” (giorno delle elezioni negli Stati Uniti). E’ il caso di George, convinto che il magnate sia la persona giusta per rilanciare gli States: “Donald Trump vincerà ugualmente e porterà nuovamente in alto il nostro Paese”.(ITALPRESS).

Foto: xp6

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