Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Polizia locale. Una loro nutrita rappresentanza, insieme a operatori della sanità pubblica e del privato sociale, ha preso parte alla Giornata di formazione per le Forze dell’Ordine sul gioco d’azzardo patologico, a Catanzaro, martedì 28 maggio, nell’ambito del progetto “Gap 2019”. L’intervento, gestito dall’Asp di Catanzaro sulla base del decreto della Regione Calabria, riguarda la predisposizione di un piano aziendale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico (Gap), con specifiche azioni nei settori della prevenzione, diagnosi, cura e recupero. La stessa Asp ha coinvolto i servizi pubblici, il privato sociale accreditato e il volontariato: il SerD di Catanzaro con le sub-articolazioni di Soverato e Lamezia, le Comunità Terapeutiche accreditate (Centro Calabrese di Solidarietà e Progetto Sud) e la Cooperativa Sociale Zarapoti – Servizio accreditato di “Unità di Strada”. Tra le attività previste dal progetto vi è, appunto, la formazione diretta agli attori che per le proprie competenze e specificità agiscono nell’ambito del gioco, come le Forze dell’Ordine, con l’opportunità di acquisire conoscenze specifiche sul gioco d’azzardo, sul disturbo da gioco d’azzardo, sui modelli di intervento, sugli aspetti sociali, economici, legali ed illegali del gioco. Dopo i saluti di rappresentanti della Regione Calabria, delle forze dell’ordine, del Comune di Catanzaro e del Centro calabrese di Solidarietà, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dottore Michele G. Rossi si è detto compiaciuto per il lavoro e l’impegno di creare le giuste sinergie per contrastare il grave fenomeno del gioco d’azzardo. L’introduzione è stata svolta dalla dottoressa Maria Giulia Audino, direttrice dei SerD aziendali e referente scientifico del progetto, la quale ha presentato l’intervento progettuale giunto alla terza annualità e che si appresta ad avviare, in continuità, le nuove azioni. Si è anche soffermata sull’attività delle forze dell’ordine nel settore, snocciolando alcuni dati riferiti alla Calabria e a Catanzaro: 4,6 i miliardi di euro giocati dai calabresi nel 2023, di cui 247 milioni a Catanzaro. A livello nazionale il 3% della popolazione gioca d’azzardo, con la conseguenza che ben 16.300 sono le persone in carico ai servizi per disturbo da gioco patologico. «Il Dga (disturbo da gioco d’azzardo) – ha affermato Audino – è riconosciuto come malattia comportamentale». Si gioco d’azzardo e legalità ha parlato il dottor Alberto Floridia, psicologo, luogotenente dei Carabinieri, il quale ha evidenziato l’impatto negativo del fenomeno su ciò che circonda il paziente, sia a livello finanziario che di relazioni. Floridia si è soffermato sui criteri diagnostici e sulla legislazione regionale nel settore, oltre che sugli interessi della criminalità che gestisce le scommesse clandestine e ricicla denaro. «Bisognerebbe – è la proposta di Floridia – dare una stretta seria alla regolazione delle concessioni, fare una sorta di screening su coloro che chiedono le concessioni. La prevenzione è uno degli strumenti più importanti per arginare il fenomeno, attraverso la conoscenza e la sensibilizzazione e un lavoro di rete tra pubblico e privato sociale». Il tema del gioco d’azzardo e dell’involuzione sociale è stato affrontato dal dottor Filippo Torrigiani, cavaliere ufficiale e consulente della Commissione parlamentare antimafia, il quale ha messo in evidenza il volume altissimo di denaro che gira intorno al gioco d’azzardo, canale privilegiato per finanziare anche operazioni illegali. Secondo Torrigiani, il gioco continuerà a crescere fin quando le Regioni partecipano al gettito proveniente dal gioco d’azzardo. «Manca una politica europea – ha aggiunto – che ponga un limite». Poi Torrigiani ha fornito i dati aggiornati sul fenomeno, facendo un raffronto con il 2022. In Calabria il totale giocato nel 2022 ammonta a 4 miliardi 869 milioni di euro; nel 2023, 5 miliardi 447 di euro; a Catanzaro, nel 2022, 256 milioni; nel 2023, 276 milioni, con una media di oltre 3200 euro ad abitante. «Smisurata – ha evidenziato – è l’offerta di gioco in Italia con 16 milioni di conti di gioco aperti, diverse tipologie di gioco, 8000 scommesse sportive, sale bingo e altro. Ma chi vince davvero? Quali le possibilità di vincere? Occorre regolamentare un fenomeno che produce povertà e sembra sia sfuggito di mano allo Stato».Su società civile e contrasto al gioco d’azzardo ha relazionato il dottor Roberto Gatto, nella qualità di responsabile della campagna “Mettiamoci in gioco” Calabria. Gatto ha illustrato la campagna nazionale a cui aderiscono organizzazioni del terzo settore, associazioni di consumatori, sindacati, contro i rischi del gioco d’azzardo. La campagna sta organizzando coordinamenti regionali. Per quanto riguarda il sistema di cura il coordinamento chiede alla Regione Calabria la piena applicazione del decreto sui Lea. «La cosa evidente – ha detto – è che il gioco è legale: lo Stato ci guadagna, le società danno lavoro, ma lo Stato perde in termini di qualità della vita. La campagna “Mettiamoci in gioco” nasce con l’obiettivo di arginare i rischi, intervenendo nelle scuole, fra i giovani, gli anziani». Le linee di attività della Prefettura sulle dipendenze in generale sono state brevemente illustrate dalla dottoressa Angela Pulvirenti, responsabile del Not (nucleo operativo tossicodipendenze) della Prefettura di Catanzaro. La Pulvirenti ha sottolineato che nel processo di aiuto che parte dai servizi pubblici e del privato sociale è inserito anche il Not che provvede alle segnalazioni ed ha poi fatto un excursus sulla legislazione del settore. L’evento è proseguito con la testimonianza di un giocatore patologico raccolta dagli operatori dell’Unità di Strada della cooperativa Zarapoti, il cui presidente Ampelio Anfosso ha messo in evidenza la realizzazione di una rete tra pubblico e privato costituita nell’ambito del progetto Gap in atto. Nella tavola rotonda conclusiva, sono state illustrate le azioni che svolgono i vari operatori impegnati nel progetto (dottoressa Mariarita Notaro, psicologa, coordinatrice progetto Gap e referente Gap Serd Soverato; dottoressa Carla Sorrentino, psicologa, referente Gap Serd Catanzaro; dottoressa Giorgia Ritrovato, psicologa, referente Gap Centro Calabrese Solidarietà; Roberto Gatto, educatore, per la Comunità Progetto Sud; Ampelio Anfosso, educatore, referente Gap della Cooperativa Zarapoti), i quali hanno reso noto che si registra un continuo incremento di utenti trattati, parlando, comunque, di «squadra vincente tra Serd e privato sociale in relazione alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione».
Carmela Commodaro