VERONA (ITALPRESS) – L’Inter chiude con un pareggio per 2-2 sul campo di un ottimo Verona il suo campionato, che l’ha visto conquistare il suo 20esimo scudetto, quello della seconda stella. Per i nerazzurri, quella del Bentegodi, è stata però una partita che resterà nella storia, considerato che si trattava della prima con proprietà Oaktree, fondo nuovo proprietario post Steven Zhang. Il match si sblocca al 10′ con la formazione di Inzaghi subito avanti con Arnautovic, abile a sfruttare una sponda di Bisseck. Passano soli sei giri di lancette e i gialloblù di Baroni trovano il pari con Noslin: Suslov inventa per l’olandese che davanti ad Audero non sbaglia. Grande protagonista della sfida allora diventa Perilli, estremo difensore degli scaligeri che: prima salva su Thuram al 19′ e poi al 32′ si ripete su un colpo di testa ravvicinato di Frattesi. Sono gli interventi del portiere del Verona a dare coraggio ai padroni di casa che al 37′ si portano addirittura avanti: Barella si fa rubare un pallone sanguinoso da Serdar che serve Noslin, l’attaccante non si fa ingolosire dalla porta e serve Suslov poco dentro l’area di rigore che si coordina e con il mancino infila Audero con una conclusione rasoterra angolata. L’Inter reagisce e nel recupero riagguanta il pareggio con il solito Arnautovic, doppietta personale per lui, che approfitta nel migliore dei modi di un lancio di Frattesi. Nella ripresa i nerazzurri insistono ma si trovano davanti ancora Perilli a dire di no a Sanchez e Carlos Augusto. Allora girandola di cambi con anche l’esordio in Serie A a 30 anni del terzo portiere dell’Inter Di Gennaro. Da lì in poi poco o nulla, se non ancora qualche altro intervento di Perilli. L’era Oaktree inizia con una X, ma il futuro dell’Inter sarà ancora di alto profilo, parola di Beppe Marotta: “Credo si possa continuare, non dico a sognare, ma ad ambire a risultati importanti”. Per il Verona altro importante segnale di crescita e prospettiva, con tanti giovani dal futuro assicurato.
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(ITALPRESS).

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