Il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Luca Muglia, nell’ambito del monitoraggio dei luoghi di privazione della libertà personale, si è recato nuovamente in questi giorni presso la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Girifalco, in adempimento del suo mandato istituzionale. Accompagnato dagli esperti del suo Ufficio Antonella Prestia, Anna Torchia e Remo Pulcini, il Garante regionale è stato accolto dal responsabile Michele Gabriele Rossi e da una nutrita delegazione del personale sanitario. A seguito dei recenti interventi la struttura è stata adeguata in tutti i suoi elementi (strumentali, tecnologici e organizzativi) e risulta conforme alle normative vigenti ed alle direttive in materia, tant’è che attualmente ha raggiunto la capienza massima di 20 posti. All’incontro hanno preso parte, oltre al responsabile della Rems e direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle dipendenze dell’Asp di Catanzaro Michele Gabriele Rossi, i dirigenti medici Paola Ciambrone e Maria Rosaria Barillari, le psicologhe Paola Maio e Vittoria Giorgio, il Terp Giuseppe Pascuzzi e Marianna Migliazza, l’assistente sociale Daniela Ritacco, gli infermieri Giuliana Grande, Luana Crudo e Jennir Torcasio, gli oss Carmelo Buemi e Salvatore Pace ed il funzionario amministrativo Roberto Franco. Era presente, altresì, il gruppo di professionisti del progetto post Rems, composto da psicologi, assistenti sociali, psichiatri e terapisti della riabilitazione psichiatrica, che hanno illustrato i contenuti del protocollo d’intesa tra le ASP della Regione Calabria e l’autorità giudiziaria per l’applicazione di un modello operativo efficace di valutazione e trattamento dei pazienti psichiatrici autori di reato e la costituzione di una equipe multidisciplinare a valenza regionale denominata Ufmar. “Durante la visita –” ha dichiarato il Garante Muglia – “ho registrato un netto miglioramento in termini di sicurezza e di gestione dello stress lavorativo (burn out). Ho riscontrato anche un clima positivo tra le varie professionalità operanti nella Rems, con un approccio interdisciplinare e sinergico in grado di garantire la necessaria interazione con le istituzioni penitenziarie e l’autorità giudiziaria. È una struttura di indubbia eccellenza nel panorama nazionale, da implementare ulteriormente a tutela del diritto alla cura dei pazienti psichiatrici autori di reato. Unico neo la presenza di un solo tecnico della riabilitazione. Ho avuto occasione di intrattenermi e di colloquiare con gli ospiti della Rems, scambiando qualche battuta con alcuni di loro, nel tentativo di comprenderne lo stato d’animo ed intercettarne i bisogni, riscontrando una notevole capacità empatica”. “Quanto al percorso post Rems” – ha concluso il Garante regionale – “si tratta di una realtà virtuosa, esistente in poche regioni. Mi auguro che a questo progetto verrà data piena attuazione, considerato che, oltre ad assicurare la presa in carico a tutto tondo dei pazienti psichiatrici autori di reato, potrebbe agevolare anche lo scorrimento delle liste di attesa delle persone in stato di libertà che attendono da diverso tempo di essere collocate in una delle due Rems calabresi”.