In un anno elettorale come il 2024, caratterizzato da una competizione politica generale, cioè, quella dell’elezioni Europee del 8 e del 9 giugno, dove ogni leader politico pensa di massimizzare il risultato, si sacrifica anche da parte delle forze governative, la verità sulla situazione dei conti pubblici. Il Documento di Economia e Finanza presentato dal Governo Meloni non tiene in considerazione che con il 2024 scade definitivamente il periodo di abolizione del così detto Patto di Stabilità Europeo, che ha consentito per poter affrontare lo stato di pandemia dovuto al covid, la possibilità per ogni governo di ricorrere all’aumento dell’indebitamento della spesa pubblica dello Stato, attraverso il così detto strumento degli scostamenti di Bilancio. Oggi con le maglie del Patto di Stabilità che si stringono bisognerà di nuovo tendere a ridurre il Disavanzo Pubblico, cioè il rapporto Prodotto Interno Lordo/Debito Pubblico. Tra le altre cose questo sarà l’ultimo Documento di Economia e Finanza presentato da un governo, perché dal prossimo anno entra in vigore la presentazione di un piano dettagliato di stabilità, che i governi nazionali devono concordare con la Commissione Europea e che non possono licenziare autonomamente. Ci sono alcuni fondamentali dell’economia che non sarà più possibile non prevedere e indicare, come per esempio, l’aumento del rapporto Prodotto Interno Lordo/Deficit Pubblico ma soprattutto la stabilizzazione di Spese di Finanza Pubblica costanti, e non previsioni una tantum, cioè, presentati ogni anno per soddisfare le proprie mire elettorali, lasciando poi negli anni successivi le condizioni della Finanza Pubblica in forte difficolta. L’operazione cinica del Governo Meloni è quella di massimizzare il risultato elettorale, trasferendo in avanti la situazione reale di un bilancio dello Stato fortemente indebitato, a cui si dovrà fare fronte con la riduzione della Spesa Pubblica (pensiamo questo cosa significa sulla Spesa Pubblica in materia Sanitaria) ed attraverso una serie di privatizzazioni, che inevitabilmente porteranno a dover sacrificare i migliori Asset dello Stato Italiano sull’altare della riduzione del Debito, non previsto da politiche di rigore effettuate nel tempo. La sostanza è che gli Statisti come sosteneva De Gasperi pensano alle prossime generazioni, i Politici politicanti pensano alle prossime elezioni. In un paese come l’Italia dove per qualsiasi tipo di elezione sembra che si stiano decidendo le sorti dell’umanità, le questioni di fondo rimangono sempre sullo sfondo.

Felice Caristo.

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