Il 10 marzo si vota nella Regione Abruzzo, che potrebbe essere conquistata dalle opposizioni allargate anche ad Italia Viva e Azione. In tanto con la vittoria in Sardegna della coalizione giallo rossa diventano 5 le Regione governate dal centro sinistra. Questo dato non ha solo un significato politico ma anche Istituzionale, ricordiamo che per richiedere un Referendum popolare per deliberare l’abrogazione di una legge o di un atto avente valore di legge è necessario che lo richiedano o 500.000 elettori o 5 Consigli regionali. Quindi, con la vittoria in Sardegna, c’è la possibilità di poter richiedere un Referendum di abrogazione della legge anche senza ricorrere alla richiesta della firma degli elettori. Questo fatto diventa dirimente in un momento storico in cui ci sono una serie di leggi ordinarie che vanno a modificare la Costituzione materiale del Paese, su cui si dovrà intervenire attraverso la richiesta della celebrazione di uno strumento di Democrazia diretta come il Referendum abrogativo. Pensiamo al disegno di legge sull’autonomia differenziata già licenziata dal Senato della Repubblica o alla legge delega di riforma fiscale che potrebbe essere licenziata in tempi molto brevi. Anche per quanto riguarda l’eventuale modifica Costituzionale relativa all’introduzione dell’elezione diretta del Primo Ministro, non essendoci la maggioranza qualificata dei due terzi, potranno 5 Regioni richiedere la celebrazione di un Referendum Costituzionale. Ma in questo caso la questione è più semplice perché il ricorso al Referendum potrà essere richiesto oltre che da 500.000 elettori e appunto da 5 Regioni, anche da un quinto dei membri di ciascuna Camera. Considerando che l’8 e 9 giugno si vota anche in Basilicata e Piemonte, la possibilità che le Regioni in quota centro sinistra rimangano 5 è molto elevata. Questo è un fatto positivo per la nostra democrazia, non solo perché si realizza un pluralismo di posizioni politiche ma anche e soprattutto perché è più facile richiedere l’abrogazione di determinate norme senza dover ricorrere a procedure più complesse e quindi di maggiore difficolta.
Felice Caristo.