“Sole e pioggia. Amore e speranza ai tempi delle leggi razziali” è il libro scritto da Francesca Noemi Pia Carello e che è stato presentato il 9 febbraio scorso nella sala consiliare “Bruno Manti” nel municipio di Soverato. Un evento organizzato dalla Libera Università Popolare della Terza Età e del Tempo Libero al XXXIX anno accademico 2023-24, nell’ambito della rassegna di incontri culturali del venerdì. Hanno dialogato con l’autrice lo scrittore e giornalista Massimiliano Lepera e la professoressa Sina Montebello della stessa Libera Università soveratese. Il romanzo della scrittrice squillacese ripercorre una parte di una fase storica buia della nostra Italia e della nostra Calabria, la Seconda guerra mondiale. Ferramonti di Tarsia, il campo di concentramento, fa da ambientazione alla trama: le storie all’interno del romanzo storico s’intersecano con un ritmo mozzafiato che coinvolgono il lettore in modo empatico. La Carello non è nuova alla scrittura: è autrice di molte poesie e liriche contenute in antologie e collane di livello nazionale, ricevendo grandi apprezzamenti e riconoscimenti. Nel suo primo romanzo storico Francesca Carello offre al lettore la possibilità di riflettere su cosa avveniva in quel particolare momento storico: il pregiudizio verso le persone, il razzismo, la violenza gratuita, l’abuso di potere. Attraverso la ricerca minuziosa e ricca di particolari Francesca Carello intreccia un avvincente racconto che dà risalto all’importanza di ricordare all’uomo che il passato e la storia non vanno trascurati, ma devono essere sempre vivi nella memoria per tramandarli alle future generazioni, al fine di non ripetere gli stessi errori ed orrori. «Ho sempre pensato – sottolinea la scrittrice – come il Novecento fosse uno dei secoli più sanguinosi della storia. La verità è che solamente approfondendo le dinamiche che hanno fatto scaturire i totalitarismi, ascoltando storie di vita vera, quella che non emerge dai libri, ma dai racconti dei nostri nonni e delle fatiche impresse nelle loro mani, ho iniziato ad amarlo. Scrivendo questa storia ho potuto riflettere su tematiche che fanno parte dei miei studi. Adesso un po’ di quello che ho provato scrivendo “Sole e Pioggia” potrà essere anche di chi deciderà di leggerlo».
Carmela Commodaro

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