I Comuni di Squillace e Stalettì insieme per la presentazione di un progetto interessante per ampliare l’offerta dei servizi di accoglienza e promozione turistica. Il nuovo piano di sviluppo turistico, da poco approvato dalla Giunta regionale della Calabria, sottolinea la necessità crescente di mettere in campo proposte territoriali volte a favorire l’incremento delle presenze turistiche nella nostra regione attraverso la diversificazione dell’offerta. I flussi turistici della Calabria sono caratterizzati da un’elevata concentrazione nel periodo estivo. Ed i Comuni di Squillace e Stalettì, già impegnati nella condivisione di diverse progettualità, hanno inteso sfruttare l’opportunità offerta dal Ministero degli Affari esteri, con il bando del turismo delle radici, iniziativa finalizzata a coinvolgere gli italiani all’estero e gli italo-discendenti non solo nella scoperta dei luoghi da cui provenivano gli antenati, ma anche nella conoscenza di tutti quegli elementi di cui si compone il patrimonio culturale del territorio regionale e nazionale. Il progetto dei due Comuni, realizzato con l’attiva collaborazione del team dello Sportello Europa del Comune di Squillace, è stato denominato “Il bello delle origini, alla ricerca di memorie e di legami”. Squillace, già dal 2020 attraverso il progetto Squillace-Day, nato con lo scopo di rafforzare i legami con gli squillacesi emigrati, ha realizzato anche interessati raccolte di foto d’epoca su singoli aspetti della vita comunitaria della Squillace dei decenni passati. Nell’ambito di tali iniziative, nel corso della passata stagione, con lo squillacese Giuseppe Mungo, emigrato in Francia dagli anni Cinquanta, è stato condiviso l’avvio del cammino dell’emigrante con l’installazione del primo pannello in ceramica artistica, donato dallo stesso Mungo, con testi e immagini del momento della partenza. Attraverso il progetto presentato al Ministero degli esteri si prevede di attivare dei veri e propri “Laboratori delle radici” con cui promuovere la conoscenza delle tradizioni, della cultura, della storia e del dialetto delle comunità locali, promuovere percorsi culturali, ambientali ed enogastronomici. In particolare, anche con la diretta partecipazione dei volontari delle associazioni locali impegnate nel settore della promozione turistica, sono previste attività di raccolta di foto d’epoca e di storie di vita degli squillacesi emigrati all’estero. Saranno, inoltre, censite e coinvolte le attività aziendali interessate ad offrire ai giovani residenti all’estero, durante i periodi di vacanza presso le nostre comunità, la possibilità di effettuare un’esperienza lavorativa nella terra dei propri antenati. È prevista l’attivazione di uno spazio interattivo, sia fisico che digitale, all’interno del quale svolgere le attività necessarie ai lavori e alle riunioni operative che avranno come punto di riferimento i locali comunali già in uso allo Sportello Europa e alla Pro loco. Il sito web dedicato avrà, in stretta collaborazione con l’ufficio tecnico comunale, una sezione dedicata alla possibilità di investimento strategico o immobiliare sul territorio da parte dei viaggiatori delle radici, mediante un censimento di tutti gli edifici ed abitazioni che risultano allo stato abbandonati o non utilizzati. Una particolare attenzione sarà dedicata alla realizzazione di ricerche genealogiche, negli archivi comunali, sotto l’aspetto storico, sociologico ed antropologico. Altra azione prevista è una stretta collaborazione con le associazioni di squillacesi all’estero. Tra queste è stata già sottoscritta l’adesione dell’associazione culturale italiana della “Broye”, con sede in Svizzera, il cui presidente è lo squillacese Pino Vallone, da anni impegnato nella promozione della cultura e dell’identità di Squillace all’estero. L’assessore comunale squillacese alla programmazione e turismo Franco Caccia sottolinea che «dopo aver toccato con mano i limiti e i rischi della globalizzazione, la ricerca e la valorizzazione dell’identità dei nostri territori ed il coinvolgimento dei nostri concittadini, residenti in altri contesti territoriali, costituisce una bella opportunità da utilizzare per rigenerare la vita sociale ed economica delle nostre comunità».
Carmela Commodaro