«Con l’approvazione del dl Elezioni da parte del Consiglio dei Ministri, il governo Meloni conferma la propria attenzione verso le comunità locali. Il decreto, sulla cui predisposizione c’è stato un grande lavoro del ministro Matteo Piantedosi, rimuove il limite di mandato per i sindaci dei comuni fino a 5mila abitanti e prevede la possibilità di un terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni entro 15 mila abitanti. Un intervento, su cui il Viminale ha condiviso le sollecitazioni provenienti dall’Anci, che punta anche a superare le difficoltà dei comuni più piccoli ad avere candidati alla carica di sindaco». E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (FDI), delegata al Dipartimento per gli Affari interni e territoriali (DAIT). «Al fine di favorire una diminuzione dell’astensionismo – continua il sottosegretario Ferro – il decreto prevede inoltre che le consultazioni elettorali e referendarie del 2024 si svolgano su due giorni – quindi anche il lunedì – ad esclusione di quelle già indette per Abruzzo e Sardegna. Per le elezioni europee, considerata la finestra elettorale prevista a livello comunitario, le operazioni di voto saranno anticipate e si svolgeranno nelle giornate di sabato 8 giugno e di domenica 9 giugno. E’ prevista inoltre la possibilità di accorpare alle elezioni europee le prossime amministrative e regionali. Per favorire il buon esito delle elezioni, è stato pure previsto un quorum agevolato di partecipazione al voto, riducendolo dal 50 a al 40 per cento, in quei comuni in cui, per particolari situazioni politiche o ambientali, viene presentata una sola lista. Viene inoltre esteso a tutti i comuni capoluogo di provincia il sistema di elezione dei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, e attribuisce la qualifica di capoluogo di provincia ai comuni ricompresi nella denominazione della provincia stessa».
«Il decreto – conclude l’on. Ferro – prevede inoltre l’incremento del 30 per cento degli onorari fissi forfettari per i componenti degli uffici elettorali di sezione, fermi da oltre venti anni e considerati non più adeguati all’impegno richiesto».

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