«La protesta degli agricoltori a cui stiamo assistendo in questi giorni proviene certamente da un sentimento di rabbia e di abbandono nei riguardi dalle politiche di un governo privo di iniziative ed assoggettato alle “trovate” dell’Unione europea (tra tutte si pensi alla farina di grilli, latte sintetico ecc.)». Lo afferma Vincenzo Commisso, presidente Aic Magna Grecia, sede di Squillace. «Per gli agricoltori calabresi la situazione è ancor più precaria rispetto a quella dei colleghi operanti sul territorio nazionale, i primi si sentono infatti ulteriormente abbandonati dalle associazioni di categoria – che dovrebbero fare di più e tutelare maggiormente gli interessi dei produttori, mettere nei posti di comando dei dirigenti che conoscono ed hanno vissuto le problematiche legate al mondo agricolo – e poi dai rappresentanti politici locali che non hanno alcuna conoscenza diretta in campo agricolo aziendale. Il lavoro che serve per portare sulle nostre tavole dei prodotti alimentari di qualità è complesso e richiede esperienze e conoscenze; noi come Associazione Italiana Coltivatori Magna Grecia ascoltiamo ogni giorno i malesseri dei nostri produttori e raccogliamo le loro doglianze. Le lamentele più ricorrenti riguardano la concorrenza sleale dei prodotti esteri, l’elevato costo della manodopera, minimamente paragonabile a quello di Tunisia, Grecia e Turchia, mancati incentivi ai giovani imprenditori, un clientelismo sistematico ed articolato». Per un’agricoltura biologica e sostenibile per la salute di tutti, è il pensiero di Vincenzo Commisso, «bisogna portare i prodotti della nostra terra sui banchi dei mercati, limitare l’export di prodotti che provengono da chissà dove e trattati con chissà quali fitofarmaci. Ad avviso della nostra associazione basterebbe poco per agevolare i produttori agricoli nel loro lavoro: intanto occorrerebbe dar loro maggior accesso al credito bancario diventato caro ed accessibile a pochi privilegiati, garantire una maggiore tutela dei prodotti Dop e Igp, mettere un tetto al costo delle materie prime, ma soprattutto limitare il mercato comune per dare maggiore spazio alle eccellenze italiane che nella micro imprenditorialità sono qualitativamente le numero uno al mondo». L’ Aic Magna Grecia, pertanto, si schiera a fianco dei propri assistiti e dei propri produttori cercando di dar loro la migliore consulenza possibile e di sostenerli nella crescita del loro sviluppo produttivo ed economico: per la Calabria è proprio l’agricoltura il gancio di traino imprescindibile verso lo sviluppo economico e la competitività con le altre realtà italiane e mondiali.
Carmela Commodaro

Indietro