L’anno che verrà, rappresenta un banco di prova importante per la politica italiana. Il 9 giugno ci sarà l’appuntamento con le Elezioni Europee si rinnova la più grande assemblea democratica del mondo il Parlamento europeo e parallelamente ci saranno importanti appuntamenti amministrativi che determineranno il nuovo quadro politico. Un dato impressionante delle ultime elezioni politiche è rappresentato dalla piaga dell’astensionismo oltre diciotto milioni di italiani non si sono recati alle ultime Politiche alle Urne, dodici milioni hanno votato per la coalizione di Governo e quindici milioni per le opposizioni dimostrando che una minoranza unita prevale su una maggioranza di elettori divisa ma il dato impressionante che la vera maggioranza relativa è rappresentata da chi non si reca alle Urne.
Il prossimo appuntamento elettorale accentuerà questo dato dell’astensionismo a dimostrazione del fatto che ormai la politica non rappresenta milioni di persone che non credono più che quello che un tempo rappresentava la politica, ciò la leva per migliorare le condizioni di vita dei più fragili oggi lascia lo spazio alla rassegnazione ma soprattutto alla mancanza di credibilità di una classe dirigente che non governa i processi ma le cavalca le subisce o le fomenta. In Italia le questioni strutturali si rinviano al futuro investimenti e riforme da realizzare con il Pnrr, riduzione graduale del debito pubblico con l’applicazione di un nuovo patto di stabilità che non ci consentirà più scostamenti di bilancio che hanno fatto esplodere il debito pubblico italiano già elevato attraverso un’aumento degli interessi passivi, tutto questo aggravato da un sistema pensionistico dove la forza lavoro attiva rischia tra pochi anni a non riuscire a coprire il monte pensioni complessivo, in in paese l’Italia tra i più vecchi del mondo.
Intanto come sosteneva De Gasperi non si vedono all’orizzonte Statisti che pensino alle prossime generazioni, ma tante narrazioni cangianti di politici nostrani che si dividono il consenso di un’elettorato
sempre minore e sempre più confuso, buone elezioni a tutti, nell’anno che verrà.


Felice Caristo

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