È stato presentato a Gasperina, nella sala consiliare del municipio, il libro di Mimmo Lucano “Il Fuorilegge”. L’evento è stato organizzato dalla Pro loco di Gasperina e dall’amministrazione comunale, in collaborazione con la biblioteca comunale. Prima è stato proiettato il docufilm di Wim Wenders “Il Volo”, girato in Calabria nel 2010, la storia dell’arrivo di un barcone di immigrati in un piccolo borgo della Calabria, docufilm prodotto dalla Regione Calabria, Fondazione Calabria Film Commission, basato su avvenimenti realmente accaduti. A proposito di film, nel 2017 la Rai e Picomedia girano a Riace la fiction “Tutto il Mondo è Paese” con Beppe Fiorello che racconta la costruzione del modello Riace. Fiction che non è mai stata trasmessa e che giace nei cassetti della Rai. La presidente della Pro loco Marika Messina ha introdotto l’incontro riassumendo il contenuto del libro di Mimmo Lucano, “la storia di un sogno, la
storia di un modello che ha cambiato la vita di un intero borgo Riace e del suo territorio, ma anche la storia di un’ingiustizia consumata ai danni di quella stessa realtà e il dramma di Mimmo Lucano che all’improvviso dopo aver collaborato con l’intero sistema d’accoglienza diventa un fuorilegge”. Per la biblioteca comunale è intervenuta Katia Messina che si è detta onorata insieme ai volontari della biblioteca comunale di avere Mimmo Lucano “in mezzo a noi, un uomo di alto spessore umano, un nome quello di Mimmo Lucano che spesso risuonava nei nostri incontri e che auspicavamo di incontrarlo. Ci colpisce il racconto della sua esperienza narrata nel libro; un racconto intimo, una storia nata guardando il mare e divenuta negli anni un modello di accoglienza studiato e ammirato in tutto il mondo. La storia di Mimmo è anche un po’ la nostra e di tutti coloro che credono nel rispetto della dignità umana. La vita di un immigrato vale quanto la nostra, non siamo diversi, siamo nati tutti sotto lo stesso cielo, solo che noi siamo nati dalla parte più fortunata del mondo”. Il sindaco Gregorio Gallello ha accolto Lucano con grande entusiasmo ribadendo la sua vicinanza come uomo delle istituzioni. “Non è la prima volta che incontro Mimmo – ha detto – e lui sa quanto sono vicino alla sua vicenda personale e quanto ho ammirato la sua visione di umanità nella realizzazione del “modello Riace” fatto di solidarietà e integrazione, un modello che ci riporta a quello che i calabresi si portano dietro nel Dna, quello dell’accoglienza. Anche Gasperina ha un centro Sai e tutti gli ospiti partecipano alla vita sociale. Molti che sono usciti fuori dal programma Sai si sono stabiliti con le proprie famiglie in paese integrandosi perfettamente”. Nel pubblico numeroso, attento e partecipante c’era l’ex presidente della Regione Agazio Loiero che ha dato il suo apporto intervenendo e facendo riferimento alla storia mitica del naufragio di Ulisse sulle nostre coste, rimarcando il senso dell’accoglienza che noi calabresi abbiamo come dono innato. Mimmo Lucano,dal canto suo, raccontando la sua storia è entrato in merito ai reati che gli vengono contestati dichiarando che tutto quello che ha realizzato a Riace come semplice cittadino e come sindaco lo rifarebbe senza ripensamenti. “Non si può fermare il vento – ha rimarcato – il vento di un’umanità che reclama il diritto alla dignità umana, diritto ai bimbi che approdano sulle nostre coste. Il modello Riace ha riportato alla vita un borgo spopolato; con quel modello a Riace si sono riaperte case, botteghe artigiane, negozi, asili, scuole, una realtà fatta di vita vera”. Non sempre la legge va d’accordo con la giustizia, a pochi giorni dall’udienza del processo d’appello a Reggio Calabria ad un uomo che ha accolto e integrato esseri umani in cerca di una prospettiva dignitosa ci si chiede perché criminalizzare la solidarietà. A chi fa paura il modello Riace così tanto decantato in tutto il mondo? Forse il modello creato da Mimmo Lucano è insopportabile al potere? Forse la realizzazione di tale modello smentisce la propaganda xenofoba e razzista a scopo elettorale di una certa parte politica? Qualche giorno fa il governatore della Calabria Occhiuto lamentava l’assenza di un modello di accoglienza per migranti. Ma il modello esiste ed è quello di Riace. Continuando la discussione alla presentazione del libro, Mimmo Lucano non si è sottratto alle domande provenienti dal pubblico, come non si è sottratto a foto e autografi. Mimmo Lucano prima del processo aveva subìto un provvedimento di allontanamento da Riace. Non poteva rientrare nel suo paese nemmeno per far visita al padre all’epoca vecchio e malato. Considerato peggio di un mafioso, Mimmo Lucano però non è un mafioso, ma un cittadino onesto, buono e generoso. Da sindaco ha lavorato per il bene comune nel senso vero della parola integrando e valorizzando la dignità umana di tutti i cittadini. Mimmo Lucano un visionario che ha trasformato la sua visione di umanità in realtà viva. Con l’accoglienza e l’integrazione Riace ha dimostrato di avere un’anima sempre propensa ai bisogni di fratelli di qualunque parte del mondo senza distinzione di colore, nazionalità e religione.
Carmela Commodaro