“Satriano- Biasca: andata e ritorno!”, questo l’ultimo lavoro di Giulio De Loiro, presentato dall’Associazione “Don Bosco e Noi”, in Piazza Monumento a Satriano. Un libro che racconta pagine significative dell’emigrazione satrianese in Svizzera quando, negli anni Cinquanta i primi satrianesi, sono partiti alla volta del Canton Ticino in cerca di fortuna, sistemandosi alla meglio senza la propria famiglia nella città di Biasca per lavorare come scalpellini, muratori, manovali e contadini. Le cose miglioreranno, poi, intorno agli anni settanta e ottanta, quando in Svizzera arriveranno anche i familiari che trovando lavoro nei diversi cantoni, miglioreranno le condizioni economiche e sociali degli stessi, per cui diventerà frequente ritrovare i satrianesi emigrati titolari di pizzerie e ristoranti o a capo di aziende imprenditoriali con figli che frequentano le scuole superiori e universitarie, per conseguire diplomi o lauree che li aiuteranno ad integrarsi bene con il nuovo contesto sociale e a contribuire fattivamente alla crescita e allo sviluppo del paese che li ospita. Tutto questo l’autore lo racconta bene nel suo volume, che è riuscito a scrivere grazie alla collaborazione e al contributo di emigrati protagonisti in prima persona degli eventi. Il libro risulta anche arricchito da un’appendice di racconti e poesie di Graziano Sia, un minatore anche lui emigrato, appassionato dello scrivere poesie e racconti che mettono in evidenza i problemi legati all’emigrazione, al sacrificio, alle sofferenze, al coraggio e alla speranza e all’amore per la propria famiglia e per il proprio paese. L’iniziativa, che è stata allietata da intermezzi musicali di Roberto Porciello, supportati dal servizio audio di Mario Marotti, è stata salutata dal sindaco Massimiliano Chiaravalloti e da Domenico Vitale, Presidente della “Don Bosco e Noi” ed è stata coordinata da Alessandro Catalano. Sono intervenuti Giovanni Cirillo, figlio di un pioniere dell’emigrazione satrianese in Svizzera e Luisa Ranieri, autrice del libro “Sulla scacchiera della vita”, i quali hanno parlato dell’emigrazione. Infine, De Loiro, già docente e autore di altri volumi sulla storia di Satriano, nel porgere i suoi ringraziamenti, ha spiegato di aver voluto impegnarsi in questa sua nuova fatica storica- letteraria nel segno della satrianesità e nella certezza “che essa dovrà servire a migliorare la qualità della vita dei satrianesi, sia di quelli residenti che di quelli che vivono lontano ma mantengono con il paese un forte e profondo legame affettivo”.
Rosanna Paravati

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