La scomparsa del già Presidente della Regione Calabria Guido Rhodio, espressione autentica di un modo d’intendere e Vivere la politica secondo i Canoni della mediazione e del dialogo, della continua ricerca di trovare soluzioni condivise senza mai esasperare i conflitti, mi i suscita una riflessione su quella piccola ma importante scuola del Popolarismo Sturziano in Calabria.
Negli anni della centralità del Consiglio Regionale sui Presidenti di oggi eletti direttamente che hanno sostituito la collegialità con una concentrazione esagerata di Poteri e prerogative, il Partito Popolare riusciva a fare eleggere in Consiglio Regionale tre Presidenti della Giunta Regionale, appunto il Mite Guido Rhodio, Donato Veraldi e in un’altra legislatura regionale Luigi Meduri Ricordo con Grande commozione anche la figura di Anton Giulio Galati Presidente dell’Assemblea Regionale.
Mi sono cresciuto ascoltandoli e ho cercato d’imparare, mi hanno insegnato una dote oggi poco applicata, l’importanza del riuscire sempre a fare gruppo, ad anteporre prioritariamente la decisione collettiva alle velleità ed ambizioni dei singoli, la nostra identità di Cattolici impegnati in politica da fare prevalere a derive semplificate ed a scorciatoie pericolose.
Un Piccolo Partito ma denso di classe dirigente, una Comunità riconoscibile sui territori, generosa ed intransigente che non abdicava mai nel portare avanti i Propri valori di riferimento.
Un filone di pensiero che non conosceva il culto della personalizzazione anzi insegnava la continua necessità di spersonalizzare l’importanza dei singoli valorizzandoli nelle battaglie politiche del Gruppo.
La mia radice politico culturale oggi è più debole con la scomparsa di Guido Rhodio in una politica di contrapposizioni e non di ricerca di soluzioni, il popolarismo di Calabria rappresenta sempre una speranza per costruire tempi nuovi.
Felice Caristo tesserato Partito Democratico e già tesserato Partito Popolare.