È stata istituita ad Amaroni la sede locale dell’Archeoclub d’Italia. Il presidente è il professore Lorenzo Satanassi, la vice la professoressa Francesca Ferraro; fanno parte del direttivo anche il professor Mario Truglia, Domenico De Giorgio, Giuseppe Sorrentino e Roberto Esposito. Il sindaco Gino Ruggiero, in apertura dell’incontro svoltosi in municipio, ha ringraziato Satanassi per avere fortemente voluto fare ripartire ad Amaroni, insieme ad altri soci, la sede locale di Archeoclub d’Italia APS, riconoscendogli l’ enorme ed encomiabile impegno che da sempre mette per la cittadina e la sua storia ed ha evidenziato come la sua passione per l’archeologia l’ha portato a trovare documenti sulla storia locale contribuendo così ad un notevole passo in avanti per la conoscenza della storia amaronese dal punto di vista storico-archeologico. Satanassi ha messo in evidenza come la valle dell’Alessi fosse abitata già dal neolitico e ne è la prova il ritrovamento avvenuto negli anni passati di diversi oggetti in pietra. Ha inoltre evidenziato che la maggioranza degli archeologi sostiene che l’ antico borgo di Majurizzuni era di origine greca ed il nome originario era Karkinos, come si chiamava il fiume Alessi, e che nei pressi si troverebbe sepolta la vecchia città. Si è parlato anche del periodo bizantino e della presenza di San Luca di Melicuccà in Amaroni. Molti i documenti antichi mostrati da Satanassi sulla storia locale e su quella legata al Santo. Satanassi ha rinvenuto, in stretta collaborazione con l’Università di Tor Vergata e soprattutto con il prof. Santo Lucà, il codice messinese greco nel quale si trova il testamento scritto da San Luca. Il prof. Truglia, storico locale, ha confermato quanto sostenuto da Satanassi e ha rimarcato che diverse statue antiche sono state trovate in Amaroni, portando le prove fotografiche, e che le reliquie di San Luca di Melicuccà si trovano quasi certamente sotto la piazza Matteotti dove prima sorgeva la chiesa matrice che non era dedicata a Santa Barbara Vergine e martire patrona di Amaroni ma a San Nicola. Per questo ha chiesto al sindaco di attivarsi affinché sia posta una targa che indichi che le reliquie del Santo sono in quel sito. L’incontro è proseguito con l’illustrazione delle finalità dell’Archeoclub e dell’imminente avvio delle attività della sede di Amaroni.
Carmela Commodaro

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