Nell’ultima seduta, il consiglio comunale di Vallefiorita ha approvato all’unanimità dei presenti il bilancio di previsione 2023-2025. Non hanno partecipato al voto i consiglieri di minoranza per protesta. L’oggetto del contendere è stato il mancato inserimento al primo punto dell’ordine del giorno della deliberazione della Corte dei Conti con la quale si dispongono misure correttive sui bilanci precedenti. Il capogruppo di minoranza Enzo Bruno ha spiegato che «la Corte sostiene che in assenza di correttivi viene pregiudicato l’equilibrio economico e finanziario con inevitabili ripercussioni sull’effettivo ripiano del disavanzo. In sostanza il Comune di Vallefiorita non riesce a riscuotere i tributi, solo il 13% paga regolarmente e l’amministrazione, per superare i problemi di liquidità, utilizza i fondi vincolati. L’ente non rispetta l’equilibrio di bilancio. Il sindaco Salvatore Megna ha rigettato la nostra proposta di discutere in primis l’informativa della Corte dei Conti. Inoltre abbiamo chiesto il rinvio dell’approvazione del bilancio, considerato che è stata posticipata la scadenza al 31 luglio, e la convocazione del revisore ai lavori del consiglio. La magistratura contabile rileva che l’accantonamento per i contenziosi è stato fatto solo nel 2018 e che i numerosi contenziosi non contabilizzati, in caso di soccombenza, possono pregiudicare la stabilità finanziaria. Una maggioranza allo sbando, rimaneggiata ignora i problemi, disconosce i procedimenti e risalta approssimazione, incapacità ed ignoranza. Abbiamo manifestato la nostra avversità all’aumento della Tari che anche quest’anno aumenta in maniera vessatoria ed iniqua con il risultato che i cittadini non pagano i tributi». Dal canto loro, il sindaco Megna e il suo gruppo replicano affermando che «il bilancio conferma gli otto parametri positivi con cui si delineano le condizioni di non deficitarietà dell’ente. Rispettati anche gli equilibri di bilancio, sia a consuntivo che nella previsione. Si tratta, inoltre, di un bilancio che prevede un importo di circa due milioni di euro in opere finanziate. Tra esse: la casa di riposo (Fondi Pnrr per 620 mila euro), la compostiera (287 mila), l’urbanizzazione del cimitero (300 mila), l’efficientamento energetico di Corso Europa (50 mila), la ristrutturazione e il potenziamento della biblioteca comunale (60 mila), la villa comunale (50 mila), l’ampliamento del parco attrezzato (300 mila), l’urbanizzazione primaria del centro storico (500 mila), la piazzola per l’atterraggio dell’elisoccorso (15 mila). E ancora: 90 mila euro sono stati destinati alle missioni “Sociale” e “Attività Produttive” con il dichiarato obiettivo di fronteggiare lo spopolamento, sostenere i commercianti e le iniziative a favore dei giovani. Il Comune, tra l’altro, nell’ambito del Pnrr ha ottenuto la somma di circa 167 mila euro per tutte le linee di intervento relative alla digitalizzazione. Un bilancio che chiude con una previsione di avanzo di circa 1 milione e 600 mila euro». Replicando alle dichiarazioni del consigliere Enzo Bruno, precisano ancora che «egli è stato invitato con pec ufficiale alla riunione dei capigruppo per discutere dei punti all’ordine del giorno da esaminare in consiglio comunale. Ma come l’anno scorso, puntualmente ha disatteso il nostro invito. Relativamente alle sue affermazioni sulla deliberazione della Corte dei Conti, il documento è stato acquisito agli atti degli uffici comunali quando già con delibera di giunta il bilancio era stato approvato per rispettare la scadenza al 31 maggio 2023. Vorremmo tranquillizzare il consigliere Enzo Bruno che gli uffici, sin da subito, si sono mobilitati al fine di predisporre l’istruttoria entro i 60 giorni concessi e per apportare gli eventuali correttivi. Sulla questione riscossione dei tributi, l’amministrazione ricorda al consigliere di opposizione Bruno che la media degli incassi, negli ultimi tre anni, si attesta ad oltre il 65%. Non consentiamo di far passare i cittadini laboriosi di Vallefiorita come un branco di evasori fiscali, in quanto, come dimostrano le percentuali di incasso, non lo sono; non consentiamo che vengano messe in discussione la professionalità e la dirittura morale del nostro revisore dei conti, e che vengano intaccati i ruoli istituzionali del presidente del consiglio comunale».
Carmela Commodaro