Il docente Umg Vittorio Daniele: il problema dei costi energetici può essere risolto, ma servono volontà politica e un’azione condivisa a livello europeo

Imprese calabresi in ginocchio per colpa dei costi in bolletta. Tante già costrette a ridurre il personale o, addirittura, pronte a chiudere entro pochi mesi. “Sarà una mattanza” secondo Giovanni Sgrò, imprenditore a capo di una catena di supermercati, tra Montepaone Lido e Rende, nonché delegato Confesercenti per il Soveratese. Il suo è l’ennesimo, drammatico appello alle Istituzioni. “Si intervenga subito, non c’è più tempo da perdere” ha affermato nel corso di un incontro con professionisti e commercianti del comprensorio jonico. Rivolgendosi, poi, al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per Sgrò è giunto il momento che il governatore “chieda il conto” alle tante società che producono energia eolica e idroelettrica in Calabria “contrattando agevolazioni in favore dei cittadini” per l’immissione di quella elettricità in rete. Sono otto, in totale, le proposte che Sgrò ha messo, nero su bianco, sul tavolo della politica per contrastare “con efficacia e urgenza” il problema dei costi energetici: 1. meno burocrazia per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili; 2. un uso mirato del Pnrr; 3. investire sulle comunità energetiche; 4. potenziare lo strumento del credito d’imposta per le imprese; 5. incentivare il rinnovo di attrezzature ed elettrodomestici a basso consumo; 6. ridurre a cinque anni il recupero delle somme per impianti fotovoltaici; 7. tetto del gas e uscita dell’Italia dal mercato TTF; 8. revisione della determinazione dei prezzi dell’energia alla Borsa elettrica. Otto punti sui quali, però, “la politica non ha ancora mosso un dito”. Ma, del resto, il problema dei costi energetici può essere risolto “ma con volontà politica” e, peraltro, con una forte azione condivisa “a livello europeo”. A ribadirlo, accanto a Giovanni Sgrò, il docente di Politica economica dell’Umg di Catanzaro Vittorio Daniele. Ulteriore testimonianza quella dell’imprenditore Salvatore Scozia, a parere del quale il rischio imminente è “il collasso del sistema delle piccole e medie imprese”.

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