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Il profumo degli anni Ottanta e la storia infinita di un decennio memorabile. Quanti ricordi in una serata in cui ogni nota si è trasformata in pura magia! Ieri sera, assistere al concerto di Tony Hadley è stata una esperienza meravigliosa.  Nella serata inaugurale del Festival d’Autunno, ideato e diretto da Antonietta Santacroce, nella location accogliente dell’Arena del Teatro Comunale di Soverato, un vortice di suoni e di canzoni memorabili ha fatto brillare la stella dell’ex leader degli Spandau Ballet. Sono lontani i tempi vissuti con i suoi compagni d’avventura, ma l’approccio di Hadley con il pubblico e con la musica, che ha segnato un’epoca, non è cambiato. La sua presenza sul palcoscenico è ancora oggi disinvolta, forte è la voglia di condividere il suo entusiasmo in un concerto trasformatosi in una serata tra amici; gli stessi che ad ogni canzone non sono riusciti a nascondere la gioia di ascoltare la voce potente e vibrante del loro beniamino. Sono trascorsi 40 anni dal suo esordio con gli Spands e nulla è cambiato. Il cantante ha dimostrato ancora di divertirsi sul palcoscenico. Tra brani del suo repertorio solista e canzoni che lo hanno reso una star di livello mondiale, il concerto di Soverato è stato un’autentica festa. Che sarebbe stata una serata piena di energia, lo si è capito dalle prime note emesse dalla tastiera di Adam Wakeman. Il figlio del grande Rick, componente degli Yes negli anni settanta, ha premuto i tasti della macchina del tempo. Come per incanto, con ‘Instinction’, ci si è ritrovati negli anni Ottanta, gli stessi in cui gli Spandau Ballets con i rivali Duran Duran erano i paladini dell’allora nascente genere New Romantic. La gioia immediata del pubblico era visibile negli sguardi di approvazione, nel ritmo che inarrestabile spingeva i corpi a muoversi sui sedili dell’Arena e a danzare in piedi. Hadley, in forma più che mai, è stato il master of ceremony di tutta la serata. Felice di essere su quel palcoscenico, ha trasmesso il suo stato d’animo ai suoi “fedelissimi”. Quarant’anni dopo è ancora lui la voce dei brani degli Spandau Ballet. Uno scettro che nessuno riuscirà a strappargli di mano. Con ‘Only when you leave’‘I’ll fly for you’, e ‘Round and round’ è stato inevitabile assistere al primo “climax” musicale, che ha confermato che il “re è vivo”, pronto a continuare a stupire anche con i suoi brani da solista ‘Obvious’ e ‘Because of you’. L’atmosfera ha continuato a surriscaldarsi anche per la forza inarrestabile della sezione ritmica formata da Phil Williams, al basso, e Pete Riley, alla batteria. Con loro la rivelazione Lily Gonzales, una formidabile percussionista dotata anche di una voce straordinaria. In ‘Through the barricades’, il duetto con Hadley ha aggiunto una nuova dimensione a un brano intenso. A far sparire le lacrime di qualche spettatore, il ritmo coinvolgente di ‘Radio Ga Ga’ dei Queen, gruppo amato da Tony Hadley, ‘Chant No.1’ e ‘Lifeline’, durante i quali il cantante ha lasciato il giusto spazio a Richard Barrett. Il chitarrista ha dato un contributo fondamentale, insieme al resto della band, al suono rock dell’intera scaletta. In ogni concerto che si rispetti c’è un magic moments, arrivato con ‘True’, il brano per antonomasia degli Spandau Ballet, reso prezioso dalla voce di Tony Hadley. Ieri sera a renderlo ancor più emozionante è stata la partecipazione del pubblico. Quanto amore riversato in un coro cercato e voluto da Hadley, ma nato spontaneamente. Da brividi! Vibrante anche l’assolo di Barrett alla chitarra, che ha sostituito il sax di Steve Norman, presente nella versione originale. I cuori palpitanti per tanta bellezza sono stati esaltati da un finale incandescente. ‘Gold’ ha riportato tutto alla sfrenata gioia che ha pervaso tutto il concerto. Una sana follia ha preso il sopravvento. L’urlo liberatorio “gold” è salito alto verso il cielo. I corpi si sono abbandonati definitivamente alle danze, provocando una lunga inevitabile standing ovation. L’inevitabile bis ha visto Hadley e The Faboulous TH Band alle prese con ‘Let’s stick together’. Il brano di Wilbert Harrison, portato al successo dai Canned Heat e da Bryan Ferry, è stato il suggello definitivo di una serata da incorniciare. ‘Il re è tornato’ per essere ancora amato. Il Festival d’Autunno proseguirà nella prossima settimana con quattro appuntamenti di grande interesse. Dal percorso musicale ‘Dal barocco al contemporaneo’ con il Salime Quintet (8 settembre, a Santa Caterina dello Jonio), al ‘Viaggio nella canzone d’autore’ (9 settembre, La Grangia di Montauro), che eseguirà i brani del suo ultimo album dedicato alle canzoni di Piero Ciampi e Pino Pavone, fino all’appuntamento con  Sergio Muniz e Tango Sonos (10 settembre, nell’Arena del Teatro Comunale di Soverato),in cui l’attore celebrerà il tango come musica, come ballo e come cultura. A concludere la settimana sarà la semifinale del talent ‘Next Generation’ (11 settembre, nel Parco Archeologico di San Martino a Tiriolo), una serata in cui il Festival d’Autunno conferma la sua idea di voler valorizare e promuovere le realtà musicali del territorio calabrese. Sarà possibile acquistare i biglietti dei rispettivi concerti sul sito del Festival d’Autunno (www.festivaldautunno.com), nelle prevendite autorizzate LiveTicket o direttamente la sera nei luoghi dei concerti. Per venire incontro alle necessità del pubblico il Festival propone due tipologie di abbonamento (acquistabili anche con la carta del docente): l’’Abbonamento Summer’, che include gli 11 spettacoli di settembre nelle diverse location all’aperto, regalandone cinque; mentre l’’Abbonamento Politeama’ include i 7 spettacoli previsti nel Teatro di Catanzaro, regalandone due.

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