«Bisogna educare le coscienze fin da piccoli, educare alla legalità. Mai più crimini come questi, mai morte. No alla cultura di morte». Così il parroco di Amaroni don Roberto Corapi si rivolge a tutti nel giorno di preghiera e di memoria per il grande giudice Paolo Borsellino trucidato dalla mafia perché ha fatto il suo dovere, per amore della giustizia per aver detto di no alla cultura mafiosa e al sistema che ancora oggi persiste. Don Roberto si rivolge a tutti gridando: «mai più crimini di mafia, no alla cultura di morte, sì alla vita». Secondo don Roberto, bisogna educare alla legalità fin da piccoli, promuovere la cultura della giustizia e della legalità nelle scuole. «Bisogna partire da loro – afferma – chiamare le cose per nome: il peccato è peccato, il male è male, la vita è vita, la morte è morte. Questa giornata vuole essere per tutti noi una giornata di preghiera, la preghiera che sale a Dio per quest’anima benedetta da Dio, Paolo Borsellino, che rimarrà vivo nel cuore di ciascuno di noi. Sì alla giustizia per vivere una vita autenticamente cristiana. Oggi il mondo ha preferito la cultura della morte, oggi c’è un crollo morale di valori a 360 gradi. Questa giornata vuole essere per noi un momento particolare di ricordo per rendere vivo Paolo Borsellino ai suoi ideali, alla giustizia, l’amore per la propria vocazione, l’amore per la vita e per la verità. Dobbiamo essere uomini liberi da tutti i sistemi mafiosi, liberi per amare Dio e il prossimo, liberi per essere cristiani che amano e mettono in pratica il Vangelo. Paolo Borsellino è un esempio per ciascuno di noi per ogni uomo e per ogni tempo che vuole vivere nella verità e vivere la verità e la propria vocazione». Concludendo, don Roberto afferma che «oggi dobbiamo tutti noi dire di no alla cultura mafiosa, no alla bugia e al peccato, sì alla vita e alla giustizia, sì al Vangelo, sì al proprio ideale, sì a Dio nostro, che ci ama di amore infinito e che guida la storia di ciascuno di noi».

Carmela Commodaro

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