«Il calcio ha in sé il senso dell’inclusione, vogliamo che i nostri ragazzi si mescolino, che diventino tutti meticci. Il nostro Paese ne ha fatto una questione politica ma è una questione umana. O siamo umani o non lo siamo». Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione Nazionale Allenatori Calcio, ospite della Giornata Mondiale del Rifugiato di Lamezia Terme, è intervenuto così alla conferenza stampa promossa dagli enti attuatori dei progetti Sai (Sistemi di Accoglienza e Integrazione), insieme ai comuni di Lamezia Terme e Miglierina. Una data importante quella del 2022, che segna i venti anni dalla nascita dei progetti di accoglienza Sprar, ora diventati Sai. Slogan di quest’anno “Chiunque siano, da qualsiasi luogo provengano. Sempre. Together #with refugees”. Un leit motiv che il presidente della Comunità Progetto Sud don Giacomo Panizza ha commentato spiegando che «era ora che si vedessero gli spostamenti dei rifugiati come qualcosa di normale». Allo stesso tempo il sacerdote ha raccontato degli arrivi dall’Ucraina e di come a fare da ponte in Calabria siano stati spesso gli ex bambini di Chernobyl che proprio nella nostra terra trovarono accoglienza tanti anni fa. Una storia che si ripete con scenari diversi ma animata dagli stessi valori. Tre i Sai presenti sul territorio e che hanno promosso la manifestazione: quelli per adulti Terre Sorelle e Due Soli e quello per minori non accompagnati Luna Rossa. A fare da filo rosso è stato il calcio, perché proprio lo sport nel passato e ancora oggi è stato quel binario che ha permesso l’integrazione sia a livello di quartiere che tramite l’acquisizione di rifugiati in squadre di livello dilettantistico. Ecco perché la Pieffe Comunicazione, coordinatrice dell’evento, ha scelto di cavalcare questo tema trovando conferme nei racconti degli operatori delle strutture che nel pallone hanno visto un mezzo di inclusione e socializzazione. Dal 2009, ha spiegato in conferenza Roberto Gatto, responsabile di progetto per gli enti attuatori, il Sai per adulti Due Soli, guidato da Luisa Serratore, ha ospitato 444 persone e nel solo 2021 ha dato rifugio a 31 soggetti di 13 nazionalità diverse. Nel caso dei minori, ospitati dal Sai Luna Rosa il cui responsabile è Nicola Emanuele, dal 2014 è stata data una casa a 150 soggetti e nel 2021 a 31 di 11 nazionalità. Importanti i numeri di Miglierina, centro del catanzarese, che nel Sai Terre Sorelle, guidato da Sara Scerbo, ha ospitato in totale 149 rifugiati e attualmente ha il dieci per cento della popolazione costituta proprio da ospiti Sai. In questo modo, ha sottolineato il sindaco di Miglierina, Pietro Hiram Guzzi, si è evitato lo spopolamento e la chiusura delle scuole. Ad intervenire alla conferenza anche il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro che ha sottolineato come la città della Piana chieda ogni anno l’ampliamento del numero dei posti e lo ottenga. Nove, ha spiegato Raffaella Perri, referente Inrete dei progetti Sai adulti, quelli avuti quest’anno, mentre Miglierina ha avuto uno stop che potrebbe però presto trasformarsi in un via libera a nuove entrate. A chiudere la giornata il calcio d’inizio dato proprio da Renzo Ulivieri al torneo di calcio a cinque che si è tenuto a Miglierina e che ha visto protagonisti ospiti del Sai, cittadini e rappresentative dei vigili del fuoco, dell’ospedale Giovanni Paolo II. Sabato 18 giugno, invece, come anteprima della Giornata, si è tenuto sul corso Giovanni Nicotera di Lamezia Terme un flash mob che ha visto protagonisti il complesso bandistico di Girifalco e l’attrice Chiara Sacco.